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IL TESTIMONE INVISIBILE regia di Stefano Mordini

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Cagliostro     1 / 10  09/04/2019 12:31:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mio voto non si basa sulla qualità complessiva del film, ma è dettato esclusivamente dalle scelte produttive che stanno alla base di questo film.
Buona regia, buona sceneggiatura, meno bravi gli interpreti ma... ma...
una copia/fotocopia di un Rembrandt o di un Bouguereau o di un Picasso ... o scegliete voi l'artista... sarà sempre una copia, una riproduzione, ed è questa la ragione per cui l'opera originale dell'artista ha un valore incommensurabile, mentre la riproduzione si può acquistare per pochi spicci.
" Il testimone invisibile" è un remake fotocopia del thriller spagnolo "Contrattempo" di Oriol Paulo, ma quanto è bravo questo ragazzo che non sbaglia un colpo.
E per remake fotocopia intendo fotocopia: inquadrature, dialoghi, costumi, decori, montaggio... una fotocopia con poche, pochissime variazione che per quanto mi concerne sono assolutamente negative.
Bravi Bentivoglio e la Leone; discutibilissima l'interpretazione della Paiato rispetto a quella solidissima ed ineccepibile di Ana Wagener.
Mi domando se Scamarcio sia stato scelto per interpretare il ruolo che è stato di Mario Casas, solo perché quest'ultimo interpretò nel remake spagnolo di "Tre metri sopra il cielo" il ruolo che fu di Scamarcio.
Il Film di Paulo non è un pellicola datata (è del 2017) e non è un film con difetti che possano suggerire a un altro autore di rielaborarlo per farlo meglio, poi qui siamo al colmo: anche la macchina guidata da Scamarcio è lo stesso modello e lo stesso colore di quella guidata da Casas (una x 5... si vede che la BMW paga bene) così come i maglioni a collo alto dei due protagonisti variano solo nel colore... boh!
Inoltre qualcuno dovrebbe spiegare a Mordini e ha chi ha scritto i titoli di testa del testimone invisibile, che tradurre una sceneggiatura praticamente parola per parola, non trasforma il traduttore nell'autore di una nuova sceneggiatura.
Insomma per farla breve, le produzioni italiane non credono nei film di genere, che invece funzionano egregiamente in tutti i paesi incluso il nostro. Poi, arriva Oriol Paulo e dimostra che perfino gli spagnoli ormai hanno superato e alla grande il cinema italiano che è rimasto indietro di oltre cinquant'anni grazie a produttori che dovrebbero essere impiccati e ai vari nepotismi che imperano nel nostro Paese. E in Italia che facciamo? Scriviamo un film di genere per far vedere che anche noi siamo bravi? No! Ne fotocopiamo uno e lo testiamo al botteghino, oltretutto affidando la regia a un autore che poco ha a che vedere col cinema di genere. Ma francamente avrebbe potuto essere affidata a chiunque... dato che anch'essa è una fotocopia dell'originale.
Mordini ha copiato bene, ma comunque ha copiato.
Personalmente sono stufo di queste pratiche che oltretutto tolgono lavoro agli autori italiani e reputo che queste operazioni commerciali debbano essere assolutamente scoraggiate.
Vi dovete solo vergognare!
John Carpenter  09/04/2019 14:17:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo parola per parola, oltretutto parliamo di un film che è uscito l'anno scorso, ed è pure disponibile su Netflix e doppiato in italiano, visto da milioni e milioni di persone.
Non l'ho visto, ma pure io darei sicuramente 1