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TROPPA GRAZIA regia di Gianni Zanasi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  29/06/2019 00:13:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ultimo, stralunato film di Zanasi sembra percorrere le strade del "Corpo celeste" di Alice Rohrwacher (la sorella, guardacaso) ma è inferiore a quel film a livello di sceneggiatura. È invero un ottimo lavoro a livello visivo, con scene (la protagonista strattonata e spinta dalla M.a.d.o.n.n.a. - Fantasma, il paese ricoperto dalle acque in tutte le strade, le suggestioni della scena finale) che possono sembrare artificiose per quanto (ir) reali. E' un film su un'ossessione, quasi torna in mente un piccolo capolavoro come "Lourdes", ma alla fine finisce er diventare una storia di una donna alla ricerca dell'identità perduta. E perché non potrebbe essere un uomo al posto della Rohrwacher in un ruolo da Valeria Golino?! Accanto i comprimari, con un Battiston davvero laido e ingombrante, e tanta (troppa?) metafisica, cita Magritte o Altman ("Images", "Tre donne") non importa come. In mano a un'altro regista il tema sarebbe stato festidiosamente carestiaco, ma non è così. Mi chiedo solo se questi temi ricorrenti presentano una coerenza interiore dei cineasti o se sia il segno di una moda dilagante (col Vaticano che ci dà un'occhiata non si sa mai). Alla fine ne esce un film italiano insolito e creativo, anche se la Maria pseudo-rom sembra una grande para.c.u.l.a.t.a progressista. È indicativo ripeto che tutto debba essere sostenuto dalle donne, come se i maschietti avessero l'onere di avere sempre i piedi per terra. In un certo senso è il contrario di un film femminista, ho reso l'idea?