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LA SCAMPAGNATA regia di Jean Renoir

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adrmb     10 / 10  26/01/2020 02:05:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mediometraggio del quale mi sono innamorato. Venne girato nell'estate del 1936 "sorprendentemente piovosa" e le riprese non poterono essere concluse a causa del maltempo; ciò tuttavia costituisce almeno per me a incrementarne il fascino, data l'impostazione del mediometraggio di bozzetto "impressionistico" con evidenti richiami stilistici alla pittura del padre Pierre-August. L'intero corto sembra una fotografia impressa in un istante estivo di sole, prima dell'avvento della pioggia.

E niente, poi che vuoi dire... Jean adotta un tocco straordinariamente sensibile nella rappresentazione della natura come co-protagonista a tutti gli affetti e luogo che con grazia e romanticismo cela le bassezze dell'animo umano (che siano le ipocrisie dei turisti cittadini nel pranzare sull'erba per stare più a contatto con la natura ma mangiare pesci inquinati dal petrolio, o i più gretti istinti sessuali). Il modo in cui vengono impresse le immagini paesaggistiche vedute sul fiume con le musiche di Joseph Kosma (colonna sonora capolavoro, tra l'altro) è semplicemente da lacrime. Però l'inquadratura che più ho adorato (e mi spingo a dire, una delle più belle della storia del cinema) è quella girata con profondità di campo quando i canottieri pranzano in primo piano e aprono le finestre che danno sulla figlia e la madre sullo sfondo che si dondolano sull'altalena, inebriate dalla campagna: entra la luce e irrompe letteralmente la musica. Un momento veramente stupendo.

Il finale pure è anche abbastanza amaro e malinconico e ci sta benissimo, con qualche concessione di Renoir ai primi piani della Bataille più "seri" e tristi: è possibile "congelare" quel frammento estivo, effimero e bellissimo, solo nei ricordi mentre la vita nel suo grigiore torna inevitabilmente a fare il suo corso.