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NOTTI MAGICHE regia di Paolo Virzì

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Light-Alex     6 / 10  06/11/2020 22:20:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Storia allo stesso tempo buffa e malinconica di tre aspiranti sceneggiatori, finalisti del premio Solinas anno 1990, alle prese col loro tentativo di entrare nel mondo del cinema italiano, agli inizi appunto dell'ultimo decennio del secolo scorso.

Il racconto si divide in tre strade distinte, ma in tutte e tre direi che le costanti narrative sono: l'idea che dietro una certa creatività ci debba essere un disagio profondo; la disillusione verso un mondo che più che alimentare sogni alimenta persone grette, rudi, affrante, svilite, alimenta malcostume, compromessi, disonestà e venalità. Le notti sono magiche solo nella canzone di Bennato/Nannini, perché quello che vivono i tre protagonisti ha ben poco di magico, è al contrario un risvegliarsi da una serie di illusioni e un ritornare sui propri passi, per fuggire.

Il film ha delle belle idee e alcuni dialoghi sono ben riusciti. La ricreazione degli anni '90 l'ho trovata un po' poco evocativa, ma può darsi pure che essendo un periodo relativamente recente, forse non lo abbiamo ancora metabolizzato, non ne abbiamo capito l'essenza e quindi è meno facile ricrearlo.
La storia ha una sua originalità nella narrazione, che pur parlando di una vicenda umana ha quasi uno sviluppo da noir, anche se questa nota si sente più sul finale e proprio in conclusione sembra quasi diventare un film sull'assurdo col monologo finale del capitano dei carabinieri sul senso della sceneggiatura.

Purtroppo l'ho trovato un buon racconto, ma troppo disconnesso. Complice anche la divisione delle tre storie, spesso sembrava di vedere dei siparietti ben girati sì, ma disconnessi dal resto, non amalgamati. Il concetto di siparietto lo ribadisco anche per il fatto che i tre protagonisti sono le macchiette di loro stessi.
Rimarrò con l'impressione di aver visto un buon racconto di una certa memoria di un periodo, ma un racconto che manca di una sua omogeneità.