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FRANK COSTELLO FACCIA D'ANGELO regia di Jean-Pierre Melville

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8½ / 10  10/12/2010 15:16:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come il samurai che meticoloso si attiene ai dettami del "Bushido", Frank svolge la professione di killer prezzolato seguendo un proprio codice etico.L'opprimente solitudine è quella di un uomo braccato da tutti,vive in gabbia come l'uccellino suo unico compagno di giornate interminabili,vincolato ad individui senza onore che silente disprezza.
In seguito a un ingaggio si troverà stretto in una morsa,da una parte determinato a vendicarsi di mandanti insolventi e desiderosi di ammazzarlo,dall'altra tormentato dalla polizia non persuasa da un alibi approntato con notevole astuzia.
L'irresistibile Alain Delon è l'antieroe per antonomasia,il lupo solitario di un sistema corrotto che da carnefice lo tramuta in vittima sacrificale,senza però riuscire a scalfire l'aderenza a quei principi che gli permettono di distinguersi dal marciume che lo circonda.
Tempi dilatati,messa in scena algida e dialoghi sobri,Melville senza abusare degli stereotipi noir concreta un racconto depresso e finemente tessuto intorno a un nucleo se vogliamo elementare,arricchito da sfumature intrinseche che rendono la descrizione dei personaggi e delle atmosfere all'interno delle quali si muovono assolutamente sublimi.
La scena alla stazione di polizia o quella del pedinamento in metropolitana rendono bene l'idea di quanto Melville sia diligente nel voler esporre ogni passaggio e nel riportare l'incalzante persecuzione cui è soggetto il protagonista.
Il valore della pellicola è dimostrato anche dai numerosi omaggi ricevuti nel corso del tempo,gli ultimi in ordine cronologico sono quello di Scorsese con "The Departed" ed il più recente "Vendicami" di Johnny To ,in cui il regista tentò di persuadere Alain Delon nell'accettare la parte del vecchio killer poi assegnata a Johnny Hallyday.