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FRANK COSTELLO FACCIA D'ANGELO regia di Jean-Pierre Melville

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Ciumi     8 / 10  15/09/2009 20:15:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Essere soli. Cioè, soli con un uccellino. Inzaccherati in una brutta faccenda tra gli sbirri e le canaglie della mala. Essere un samurai, che tradotto vuol dire: colui che serve. Servire sì ma con un codice d’onore inderogabile. Con disciplina, e metodicità. Uccidere. E allo stesso modo essere pronti a morire. E non come un cane, cioè in un vicolo mer.doso, tra il puzzo di piscio degli altri cani. Ma soli, come una tigre nella giungla.

Noir delicatissimo, attento agli ambienti (la stanza asciutta dell’uccellino, la Parigi cupa e spesso piovosa), e al suo samurai solitario, Delon, perfetto col suo volto freddo e malinconico.
Noir placido e a tratti muto, sicuramente uno dei migliori di questo genere che in Francia in quegli anni attecchì parecchio. Indimenticato (ripreso da Jarmusch e rifatto a suo modo da John Woo) e indimenticabile.