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COME LE FOGLIE AL VENTO regia di Douglas Sirk

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amterme63     6½ / 10  22/05/2012 18:03:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Sirk aveva trovato la chiave per il melodramma perfetto, ma i suoi mezzi avevano un limite: il materiale che aveva a disposizione. In altre parole non tutte le sceneggiature possono essere trasformate in capolavori melodrammatici. In questo film purtroppo la sceneggiatura è molto convenzionale, troppo convenzionale. L'opera si basa più sull'intreccio che sulle scelte dei caratteri. Non è una storia che si sviluppa in maniera un po' casuale, come se fosse la vita reale, ma è una "macchina" ben studiata, con tutti i tasselli inseriti ad arte in maniera troppo artefatta e troppo conseguente. Infatti è un film fin troppo prevedibile. I caratteri sono predeterminati fin dall'inizio e sono fin troppo stereotipati. L'amore scoppia troppo all'improvviso e non si capisce perché alla fine cambi direzione. Mancano le contraddizioni, le imperfezioni, le ricerche, le scoperte interiori che facevano affascinanti i film precedenti. In altre parole manca conflitto e sviluppo.
Sinceramente io non mi sono sentito coinvolto da questa storia, c'era troppo di già visto (il petroliere anziano deluso dai figli che si danno o all'alcool o agli amori facili, interventi di gente povera ma pura, sconfitta catartica dei ricchi e vittoria dei poveri che ereditano fortuna e felicità).
Cosa rimane pero? L'arte di Sirk, la grandissima arte di Sirk. Ogni scena è studiata nei minimi particolari, l'arredamento, la luce, gli oggetti simbolici, le condizioni atmosferiche, i colori, le dolcezza e l'intensità con cui si succedono le diverse inquadrature, fanno sì che una storia convenzionale e stereotipa diventi alla fine uno spettacolo per l'occhio, una fonte di ammirazione per cotanto talento visuale.
Ecco questo è l'unico aspetto che mi è piaciuto di questo film: il morbido e fluido scorrere di immagini artisticamente emozionanti.