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IL GRANDE CALDO regia di Fritz Lang

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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman     7 / 10  04/06/2013 00:23:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fritz Lang ci delizia con la sua personalissima visione della corruzione agli occhi della legge incontrastabile rappresentata dal Detective Bannion.
Uomini apparentemente potenti emergono sopra di lui,convinti di tenere per le pal.le il nostro protagonista,con i suoi vari spostamenti e incontri decisivi per lo sviluppo della trama,con un incipit curioso.
Un suicidio piuttosto ambiguo che funge da pezzo del puzzle che compone un quadro più grande:il ritratto di uno sfacciato gruppo di bambini che giocano a fare i grandi,dei carcerati già segnati dalle loro espressioni che non riescono persino a tenere a bada i loro scagnozzi tanto da far scappare il morto lungo il corso del film.Degli incompetenti che non fanno che preparare il tappeto rosso al nostro detective per essere travolti dalla loro inevitabile sorte.

Lang non ci fa appesantire la visione,con la sua ora e mezza spedita,il suo eroe senza macchia e senza colpe in una missione crociata alla Intoccabile,nessun braccio destro che lo assiste ma una sceneggiatura che opta per un Uno contro Tutti efficace,che ci incita a sperare che ci sia un lieto fine per l'interprete di spicco.

La regia si districa in numerose carrellate in avanti verso gli attori per sottilineare il pericolo che incombe e per immortalare le espressioni a volte genuine a volte volutamente caricaturali che fioriscono da character in grado di reggere un noir non troppo impegnativo.Contano le battute che bucano lo schermo,conta il gioco di botta e risposta tra il massimo esponente della genuinità e chi interpreta ruoli secondari che non possono far nulla per stanarlo,perché soggetti senza codici morali e senza convincenti motivazioni per imporsi contro di lui.

Ho dovuto chiudere un occhio a diverse pecche da tenere assolutamente conto:
-come una Gloria Grahame che dava fastidio con la sua voce da finta ricca borghesuccia e spero proprio che non sia stato un metodo tutto suo per immedesimarsi di più nel suo personaggio.In più in un momento cruciale del film,che dovrebbe essere drammatico,viene a mancare proprio l'elemento drammatico che deve far presa sul pubblico per colpa delle battute pronunciate da lei che provocano risate involontarie.
-le cosiddette"scene d'azione",con conseguenti morti ammazzati,sono rese su pellicola veramente male.Le coreografie sono mal composte,e quello che viene proposto sembra una parata di manichini che fanno sgranare gli occhi e i loro surreali movimenti stridono a contatto con una storia verosimile e di efferato impatto che trasporta il pubblico dentro il film.

Un'ampia sufficienza meritata comunque.Un noir accettabile che ha il grandissimo pregio di essere conciso,ricco di avvenimenti sempre più interessanti e Lang concentra il tutto in una durata effettivamente misera.

Recensione dal vostro tnx di fiducia.