JOKER1926 7 / 10 09/09/2012 19:24:00 » Rispondi "Il grande caldo" è una vecchia produzione di un pilastro del Cinema, si parla di Fritz Lang, il film in questione è un Noir di grande propulsione e di esplicita potenza.
Il cinema anni '50 (Il Noir) trattando le vicende oscure e mettendo contro buoni e cattivi (criminali e polizia) ha vissuto sotto determinati standard, di scena e di copione, confezionando alle volte, fra le grandi produzioni dei cineasti, qualcosa, o forse più di qualcosa, di simile e di combaciante. Con questa essenziale premessa possiamo finalmente dire che "Il grande caldo" ,nonostante alcune situazioni basi del genere, riesce ad emergere e sorvolare definitivamente la situazione iniziale presentando molto di più. Anzitutto quello della regia di Lang è un film molto violento e all'epoca già questo potrebbe essere un clamoroso punto di forza in più. Con "il Grande caldo" infatti vien fuori un clima di pathos e di arroganza, alcuni personaggi sono cinici e tremendi. La regia ricalca sempre il concetto e l'immagine della violenza, il fuori campo, riguardo le scene clou, non placano quel senso di drammaticità di brutalità che Lang vuole (e deve) mettere a servizio del critico. Alla violenza viaggia di pari passo quella massiccia drammaticità senza ritorno che segna, definitivamente, l'animo dei protagonisti in scena.
"Il grande caldo" è un titolo di tutto rispetto, Lang all'altezza della situazione, come suo solito. La storia presenta un giro di meschine dinamiche tutte correlate alla mala. La polizia cerca di soffocare le varie e disperate situazioni; in gergo il grande caldo non è altro che la "pressione" dello sbirro in caccia di imbrogli e omicidi almanaccati dal crimine. La sceneggiatura, nel complesso, non delude minimamente. Non mancano, inoltre, richiami all'espressionismo, peculiarità artistica del regista in questione.