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IL GRANDE CALDO regia di Fritz Lang

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amterme63     8½ / 10  01/10/2011 21:15:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guardando certi film viene proprio voglia di rivalutare il cinema classico. "Il grande caldo" è uno di questi.
E' vero che il cinema americano anni '50 soffre di storture, stereotipi e forme obbligate, ma c'è da dire che non manca in certi film il coraggio di affrontare tematiche scottanti, e soprattutto la capacità di descriverle in maniera chiara, netta e misurata. L'espressione nitida, semplice, quasi didattica, accompagnata da un'immagine pulita, chiara, essenziale e significativa, fa sì che si riesca a veicolare un messaggio, un pensiero in maniera molto efficace e netta.
"Il grande caldo" mette il dito nella piaga della corruzione diffusa pure nelle forze dell'ordine (anche se si osa arrivare solo a sfere medie). E' soprattutto la rappresentazione ideologica delle ragioni di questo accodarsi al malaffare in persone comuni e addirittura in chi dovrebbe combatterlo, che salta all'occhio. Ci sono tanti dialoghi, tante descrizioni di personaggi che sono esemplari a proposito e che fa effetto ascoltare/vedere pure oggi. Tutta quella gente comune che candidamente ammette di fregarsene dell'onestà, dei bei principi, che fa capire di essere collusa con la criminalità mafiosa, che confessa di agire sempre e solo per convenienza, grettezza, ignavia e tranquillità di vita, è qualcosa che colpisce e fa pensare. Quello che rattrista è vedere che dopo 60 anni le cose non sono per nulla cambiate. Quello che impressiona di più è però vedere le forze di polizia che cercano di frenare, di ridurre la propria funzione a mansione burocratica, a lavoro da sbrigare velocemente e con meno noie possibili, fino ad arrivare addirittura al doppio gioco criminale. E' un argomento scottante che pure adesso viene affrontato con molta circospezione; ciò non toglie che probabilmente questa è la realtà più diffusa nelle "forze dell'ordine".
La parte positiva che questo film ci descrive è tutto sommato credibile, soprattutto perché il personaggio di Bannion è rappresentato più che altro come essere umano con pregi e difetti, piuttosto che come eroe. Il cinema post-classico degli anni '70 era certamente più realista ed efficace nel descrivere la commistione tragica e pervasiva dell'ordine con il malaffare (senza fare sconti a nessuno). Spesso però indulgeva nel descrivere ed esaltare come soluzione positiva quella del personaggio forte, senza scrupoli, dalle maniere decise, al di sopra del bene e del male; in questo caso il cinema classico rimaneva più con i piedi per terra e cercava di mettere paletti all'individualismo del protagonista "positivo". Nel cinema classico il principio etico generale era più importante della vicenda individuale.
Ne "Il grande caldo" Bannion esce dall'ordine costituito, cerca di farsi giustizia da solo, fa uso della difesa privata, ma spesso esita, ha dei dubbi, si rende conto dei propri limiti, cerca di non trasformarsi in una bestia assetata di vendetta e in qualche maniera riesce a fermarsi in tempo e infine accetta di deporre la sua "missione" e di rientrare nei ranghi dell'ordine. C'è da dire che Glenn Ford è un grandissimo attore, conferisce al personaggio di Bannion un grande spessore umano, una sintesi perfetta di dolcezza, dolore, rabbia, sete di giustizia e in alcune scene lascia senza fiato da come riesce ad esprimere il sentimento fortissimo che lo lacera dentro.
Purtroppo anche "Il grande caldo" non è esente dai difetti congeniti dei film americani anni 50: la rappresentazione idealizzata ed edulcorata della famiglia, le allusioni ipocrite al sesso, il perbenismo di fondo, gli avvenimenti fin troppo calcolati nella loro successione, l'introduzione di personaggi cattivi ma buoni che si riscattano con la morte, gli amori impossibili.
Lang comunque se la cava bene lo stesso. Il grande regista di "Mabuse" e di "M" riesce a dare alla storia una tensione continua, senza una sbavatura. Le scenografie poi sono perfette nel descrivere gli ambienti. Tutto è curato fin nei minimi particolari. In questo film poi non dà fastidio il fatto di essere girato tutto in interni.
Insomma un grande film da vedere con soddisfazione pure oggi.