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BANDE A PART regia di Jean-Luc Godard

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Crimson     10 / 10  13/01/2008 15:44:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bande a part, comunella: quando l'ingenuità di una ragazza e la sfrontatezza maldestra di due ragazzi scanzonati si uniscono in un quadro di bellezza rara, paradossale e grottesco.
Godard ha saputo stravolgere il genere noir quasi privandolo dei contenuti efferati, e arricchendolo con un singolare senso di 'fatalità' e dei personaggi che sembrano delle parodie di ciò che vorrebbero fare o sembrare. Non c'è austerità, quasi nulla è da prendere sul serio.
E così come il Michel di 'A bout de souffle' ecco tre personaggi maldestri e grotteschi, che più o meno consapevolmente vanno incontro ad una inevitabile resa dei conti col proprio destino. E' la mia triade cinematografica preferita questa che compone, tra l'altro, il mio film francese preferito.
La trama noir quindi anche in questo film è un 'di più', non il determinante.
Poi a mio modo di vedere pur nei loro punti d'incontro, i tre ragazzi sono assai differenti tra di loro circa l'attitudine e i sentimenti: se Odile mostra una genuina quanto debole spontaneità, i due approfittatori pur essendo accomunati dallo stesso desiderio (il denaro) provano comunque della reale attrazione per lei: ma se quella di Arthur è squisitamente fisica, per Franz non è esattamente la stessa cosa. Si tratta del personaggio più misterioso, si rivela man mano, e mostra un altro modo di vivere il sentimento.
Tuttavia anche se nella sequenza della rapina Arthur non si comporta esattamente da gentiluomo mettendo a nudo come il suo reale proposito passi al di sopra di tutto, anche di Odile, non riesco mai a valutare negativamente i due ragazzi.
A far sì che ciò accada sono tutti i momenti del film, e sottolineo la parola 'momenti'. Tutti estasianti, brillanti, cult o non cult non m'interessa poi molto, per me il film è davvero un capolavoro nella sua interezza.
Franz cerca di spiegare a Odile come alla fine l'amalgama non sia riuscita, come i personaggi di un gruppo finiscano sempre per andare ognuno per conto proprio. E Odile taglia corto, forse non ha davvero capito, e forse ha imparato davvero qualcosa da tutto il fattaccio, senza aver perso però la sua spontaneità e spensieratezza.
Sono umani e reali Franz e Odile, che provano dolore per ciò che è accaduto, un dolore trasmesso allo spettatore in modo dannatamente efficace, ma lenito dalla straordinaria pulsante vita che specialmente Odile sà trasmettere e in cui ti lascia trasportare. Con leggerezza, quella trasparenza che ha pochi eguali tra tutte le esperienze cinematografiche che ho mai fatto.
Le sequenze più famose sono la visita più veloce della storia al Louvre e il balletto, che Tarantino ha riproposto in 'Pulp Fiction' (cambiano alcuni movimenti ma il balletto è quello), così come tantissimi altri aspetti legati al film (da l'auto che compare in una scena di 'Kill Bill vol.2' al nome della propria compagnia).
La scena in cui Odile canta la canzone sull'autobus poi è qualcosa di veramente magico.
Grazie Zoe.
Crimson  13/01/2008 15:50:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
se qualche sventurato, tra coloro che non ancora lo hanno fatto, volesse leggere il mio racconto che cita la scena del balletto mi mandi un pm che gli passo il link.
Suca.
The circle is still unbroken...