wega 9 / 10 13/06/2009 14:25:23 » Rispondi Carl Theodor Dreyer non si discute. Uno dei vertici dei films vampiristici, "Vampyr" nel suo essere in stallo tra mondo reale e onirico, è un altro film che tratta il Bene e il Male (ma quanti ne son stati fatti), sui doppi dei suoi protagonisti, la relazione tra Bene, Male e Salvezza Eterna, messa in discussione nel finale con il medico sepolto dalla farina; geniale perché così è quando questo passa attraverso il linguaggio cinematografico rispetto alla parola, come ad esempio la proprietà d' indipendenza delle ombre dai suoi personaggi. Illuminato da Rudolph Matè ("La Passione di Giovanna d' Arco"), futuro regista, è tra le due opere più espressioniste di questo gigante del Cinema, nel quale, sempre più, in seguito proprio la luce assumerà funzione descrittiva dell' evoluzione drammaturgica in tutti i suoi Capolavori. Con un rigore che punta a "Dies Irae" sia per lo spoglio scenografico che per i precisi movimenti di macchina, questo film del 1931 lascia ancora meravigliati per l' atmosfera fantastica e inquietante che lo caratterizza. Il mio preferito del regista resta però "Ordet. la Parola".