Mauro@Lanari 1½ / 10 04/10/2019 14:58:18 » Rispondi Se ricordate bene la violenza claustrofobicamente ambientata di "Four Rooms" (1995) e quella stilizzata della grafic novel "Sin City" (2005), allora non avete alcun bisogno di vederli di nuovo in quest'esordio di Drew Pearce, epigono tardivo non solo di Tarantino ma pure di Besson e Carpenter. A me sembra d'aver visto e rivisto ogn'inquadratura, sentito e risentito ogni linea di dialogo, quindi d'aver sprecato il mio tempo per l'ennesimo clone (remake, reboot, ecc.): gl'altri lo chiamano ipercitazionismo, io invece insopportabile deficit d'originalità. Magari voluto: le regole del marketing non coincidono affatto con quelle dei creativi, e a capo di quasi tutte le major i secondi sono stati rimpiazzati dai primi. Oppure non voluto, e allora è nichilismo implicito. Comunque i tonfi al box-office de 'sta roba lasciano uno spiraglio di speranza.