Strabiliante opera che, allo stesso tempo, attrae e inquieta. Il legame quasi morboso tra due amanti si rivela così profondo, da rendere l'una compartecipe dei disturbi psichici, delle fobie, delle visioni e dei tormenti dell'altro. Si tratta di una storia d'amore al limite della patologia, in cui l'empatia è cosi profonda e ed esasperata da determinare una sorta di immedesimazione, di identificazione che porta la donna a vivere il mondo popolato dai fantasmi interiori del suo uomo, generati da atroci esperienze pregresse. Sembra di asistere ad una persistente allucinazione, intervallata soltanto da sprazzi sporadici di coscienza in cui affiorano la fragilità e lo sgomento di un uomo provato dal suo passato. Non esistono "isole" felici: neanche una straordinaria relazione amorosa rende immuni e protetti. Registi come Tarkovskji e Lynch sono stati sicuramente influenzati dal maestro svedese, e questa pellicola ne è la dimostrazione.
Sanjuro 14/11/2007 11:43:24 » Rispondi Lo polentinaaa bigiaaaaa ahaha