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MARA regia di Clive Tonge

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Jolly Roger     7 / 10  22/03/2019 21:34:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La "paralisi del sonno" è una forma di disturbo che la maggior parte delle persone ha sperimentato, almeno una volta nella vita.
Non è il dormiveglia, non ha niente a che vedere con il sonnambulismo e nemmeno con le tipiche allucinazioni che a volte precedono la fase del sonno. È una condizione diversa: il cervello si sveglia prima del tuo corpo, che è ancora paralizzato dal sonno. Perciò, per pochi secondi, a volte minuti, sei imprigionato nel tuo corpo. Così accade che, mentre si sperimentano le fasi tipiche del risveglio, ovvero la presa di coscienza di sé e degli stimoli sensoriali (luci, odori, sensazioni tattili), si sperimenta anche la condizione di non riuscire a muoversi, di essere paralizzati dentro sé stessi.
È un fenomeno scientifico che trae la sua origine dal processo di evoluzione e più precisamente dall'istinto di auto-preservazione: l'organismo secerne una sostanza che immobilizza il corpo nelle fasi di R.E.M., per bloccare i movimenti bruschi del corpo ed impedire che, sotto l'effetto di sogni o incubi, il corpo abbia reazioni e spostamenti involontari troppo violenti, che potrebbero portare la persona dormiente a farsi del male senza volerlo. Chi soffre di paralisi del sonno si sveglia quando questa specie di paralisi autoindotta è ancora in essere.

Io ho sperimentato qualcosa di simile qualche anno fa, anche se in forma molto leggera. Ricordo che mi capitò talvolta di svegliarmi, nel senso classico della parola - ovvero di considerarmi sveglio, di essere cosciente e pensare - senza tuttavia riuscire a muovermi. Mi capitava di percepire la luce oltre i miei occhi chiusi, di rendermi conto che "fuori" da me non era più buio, tuttavia non ero in grado di aprire le palpebre, che restavano giù come se fossero sbarre di metallo.
Ricordo che tutto ciò culminò con qualcosa che, ora, a mente fredda, potrei definire incubo o visione, ma che allora che mi terrorizzò per quanto fu reale.
Era quasi mattina; realizzai di essere sveglio, o comunque di non stare più dormendo, ma non ero in grado di muovermi. Sapevo di essere sdraiato nel mio letto, a pancia in su. Stavo recuperando la coscienza e le sensazioni. Più mi svegliavo, più si faceva strada la consapevolezza di avere un grosso peso che mi schiacciava. Ricordo quanto reale fosse quella percezione: sentivo qualcosa sopra di me, di molto pesante, che premeva sul mio stomaco, opprimente, che faceva male.
Con difficoltà cercai di spalancare le palpebre, finché ci riuscii. E potei vedere con i miei occhi che cos'era quel peso. E' un'immagine che non mi scorderò mai più.
C'era una persona sopra di me. Una vecchia. Nonostante la penombra, la vedevo distintamente: indossava una vestaglia azzurra e uno scialle blu sulle spalle; era magra scheletrica e con la pelle bianca come una morta. Aveva i capelli lunghi, grigiastri, ma a tratti tinti di rosso rame. Non respirava, ma era certamente viva come vivi erano anche i suoi occhi rossi e cattivi. Era immobile a gambe incrociate sul mio ventre e con le braccia conserte e mi fissava dall'altro in basso, con sguardo fisso, le pupille verso di me esprimevano un odio consapevole e maligno.
Non riuscivo a muovermi e avevo paura. Tutto sembrava reale. Stavo evidentemente uscendo da un incubo, ma quella Cosa era rimasta in qualche modo attaccata a me. Me la stavo portando dietro, dall'incubo dentro la vita reale. Stava venendo con me, non mi avrebbe lasciato andare.

Mi svegliai di soprassalto, forse anche urlando…con la netta sensazione di aver avuto un'esperienza reale. Per tutto il giorno, poi, rivedevo quegli occhi, l'espressione con cui mi aveva guardato. Era come se, prima di svegliarmi, il suo sguardo mi avesse detto che sì, ero sveglio e salvo, per stavolta me l'ero cavata.
Ma la mia salvezza sarebbe stata solo temporanea.
Che un giorno tornerò giù, nell'incubo, dove c'è lei. Mi diceva che allora ci resterò per sempre, perché non mi lascerà mai più tornare in superficie.

Ora ci scherzo sopra, perché considero tutto ciò come un brutto scherzo della mia immaginazione, ma devo dire che sul momento non fu per niente bello. Ero praticamente nella situazione di quel tipo della pubblicità, quello che si sveglia con un cinghiale sulla pancia :-) solo che io al posto del simpatico cinghialotto avevo una demonessa intenzionata a portarmi all'inferno.

Detto questo, si può ben immaginare quale sia stata la mia reazione vedendo MARA. Praticamente ho visto un film sull'esperienza che ho avuto e ciò ha indubbiamente contribuito a farmi emozionare parecchio. Devo proprio ammettere che mi ha spaventato :-)
Mara è il nome in sanscrito di un demone del sonno e nel film essa è praticamente identica a come l'ho sognata e descritta.
Credo che questo film, al di là della mia esperienza – che mi sono divertito a raccontare qui – sia girato molto bene ed ottimamente interpretato dalla protagonista. Ci sono efficaci momenti di tensione.
E poi Mara….è proprio cattivella!
Ma io questo lo sapevo già ;-)
E stanotte quindi Alice Cooper a tutto volume, docce gelate e caffè a manetta, per non addormentarmi.