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3 FROM HELL regia di Rob Zombie

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  21/04/2021 11:17:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Urge credere alle favole per immaginare i tre assassini ancora in vita, l'epico finale de "La casa del diavolo", sciorinato sulle immortali note di "Free bird" dei Lynyrd Skynyrd e accompagnato da un'abbondante gragnola di colpi non sembrava aver lasciato scampo ai fuggitivi. 
Zombi riporta in vita i suoi iconici villain, e al netto delle motivazioni che l'hanno indotto a fare ciò (soldi? rilancio della propria carriera? colletta per pagare le cure a Sid Haig?), sforna un film che pur non aggiungendo nulla a quanto fatto nelle precedenti pellicole, conferma il talento crudele e lisergico di questo poliedrico artista. Intriso da immoralità e luridume quasi tangibili "3 from hell", appoggia su diversi registri cinematografici: tra documentario, prison movie, home invasion, ed infine sanguinoso western non ci si annoia. Zombi segue i suoi personaggi (orfani di Haig, per lui un significativo cameo prima della morte e sostituzione col feroce Richard Burke di "31") dalla prigione fin dentro al Messico, dove si troveranno nuovamente sotto il fuoco nemico. Ce la faranno i nostri (anti)eroi a salvare ancora la pellaccia?
L'ormai riconoscibile cifra stilistica conferma Zombi totalmente innamorato dell'exploitation anni '70, contesto in cui la sua rude attitudine trova terreno fertile per attecchire. I personaggi non presentano variazioni caratteriali clamorose (a parte Baby, ancora più svampita e folle del solito) mentre violenze di vario genere, turpiloquio, ammiccamenti sessuali e una soundtrack da urlo si avvicendano sullo schermo. Chi ama il cinema allucinato e per nulla accomodante di Zombi dovrebbe trovare soddisfazione, come il sottoscritto.