Jolly Roger 5½ / 10 11/02/2012 19:06:09 » Rispondi film strano, fantasy e onirico. Non proprio horror, è più un gotico fiabesco. Il film è molto ben realizzato, l'attrice, Sarah Patterson, è molto brava nella parte e mi chiedo come mai poi non abbia sfondato nel cinema.
Ho visto molti horror, ma questo, pur essendo un film del 1984, me lo sono proprio perso, non l'avevo mai visto in tv, strano. E' un horror classico, di quelli che puntano più sull'atmosfera e sull'ambientazione per creare paura, quindi vedendolo con gli occhi di oggi, alla luce degli horror moderni, appare molto lento. Se l'avessi visto, quindi, una quindicina di anni fa, quando io stesso avevo un'età dioversa, l'atmosfera lugubre del bosco mi avrebbe spaventato e la poesia del film mi avrebbe conquistato. Quindi capisco benissimo coloro che conservano un bel ricordo di questo film, forse, quando lo rivedono, riprovano le stesse cose.
MI dispiace quindi dare un voto non positivo a questo film. E' innegabile che un senso il film ce l'ha
e io ne ho tratto una metafora della crescita di una ragazza: ha paura del lupo, così come ha paura della "belva che si nasconde nell'iomo", ma nello stesso tempo ne è attratta. E alla fine diventa lupa lei stessa e corre via col branco, quasi volesse lasciare la sua vita e abbandonarsi ad una vita nuova, più libera (e il film sottende anche sessualmente).
quando la protagonista capisce che il lupo mannaro ha ammazzato la sua nonnina, anzichè provare un minimo barlume di disperazione e di rabbia e quindi di ammazzarlo, ci si mette a parlare e ad accarezzarlo. Beh...una reazione strana da parte di una affezzionatissima nipotina!
L'errore secondo me è questo: se davvero si voleva quel tipo di finale pro-lupi, allora il personaggio della nonnina avrebbe dovuto essere rappresentato molto più in negativo di quanto si è voluto fare (o, magari anche, di quanto l'attrice abbia saputo fare). Invece, l'aver rappresentato una "simpatica nonnina", fa in modo che tutta la scena dell'incontro tra Cappuccatto Rosso e il Lupo assassino lasci poi un po' sbigottiti.
Insomma, è vero che ha la scusante di essere la trasposizione di una fiaba, ma è comunque poco convincente. Inverosimilità pura, in un racconto già di per sè inverosimile. Detto questo, comunque, nel dubbio d'ora in poi diffiderò di chi ha le sopracciglia congiunte ;-)