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ZAN regia di Shinya Tsukamoto

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benzo24     10 / 10  05/11/2019 16:00:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La spada, l'anima del guerriero, qui diventa la sua prigione, la sua palla al piede, prolungamento demoniaco del suo corpo, della sua anima, mostro che si nutre del sangue degli uomini che Tsukamoto descrive come mutevoli, pronti al sorriso come alla violenza, schiavi non del mondo in cui vivono ma di regole assurde alle quali si sentono incatenati.

Anche l'amore, quell'amore sovente descritto come discreto, quasi platonico in molti film qui diventa qualcosa di inquietante, quasi di represso o violento, di non raggiungibile non in virtù del dovere o della sorte, ma della paura, del senso di colpa, dell'incapacità di amare."