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TRAMONTO (2018) regia di László Nemes

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The Gaunt     4½ / 10  12/09/2018 21:12:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tramonto si sviluppa su coordinate molto simili al Figlio di Saul. Come la disumanità del campo di concentramento dove si muove il protagonista alla ricerca spasmodica di suo figlio, anche nel contesto della Budapest alla vigilia della prima guerra mondiale l'atmosfera è spettrale e cupa, indice della piena decadenza dell'impero austro-ungarico. In tale contestro si muove una donna alla ricerca del proprio fratello mai conosciuto. La ricostruzione d'epoca e la fotografia sono notevoli, la regia pienamente all'altezza, ma dopo un inizio promettente la sceneggiatura rivela tutta la sua inaspettata mediocrità. Nella sostanza dove era secco e coinciso il Figlio di Saul, in Tramonto è un minestrone allungato fatto di dialoghi inconcludenti di mezze domande e risposte che per nulla definiscono i personaggi, tanto che nella confusione è difficile stabilire chi sta dalla parte di chi o di cosa. Per me è stata la delusione maggiore del festival, un passo falso che non mi aspettavo.