wuwazz 9 / 10 06/01/2020 19:38:28 » Rispondi Uno dei film più belli degli ultimi anni. Purtroppo - e non si capisce perché - questa piccola grande gemma non avrà il successo meritato. Eppure Jennifer Kent, per quanto mi riguarda, con Babadook - anch'esso inspiegabilmente e misteriosamente (incompreso?) sottostimato - aveva già dimostrato di essere una delle migliori registe in circolazione: non solo ha dato nuova vita al genere horror, dimostrando in tempi non sospetti (2014) come questo genere era pronto per una rivisitazione in una chiave molto più ambiziosa, e non solo legata all'intrattenimento; ma anche facendo da apripista a questo (vecchio)nuovo stile registico minimalista/surrealista che è stato poi adottato da altri che hanno beneficiato di un successo ben maggiore (mi riferisco soprattutto ad Eggers con the Witch e Aster con Hereditary).
Film da non perdere. Personalmente, avrei preferito la presenza di una colonna sonora (ci avrei visto benissimo lo stile di Hildur Guonadottir), ma anche lo stile scarno si adatta perfettamente col minimalismo registico della Kent, quindi la mancanza di un sostegno musicale non influisce minimamente sulla visione, ed anzi, forse a ben vedere potrebbe anche essere stata la scelta migliore.
Il tema della vendetta mai è stato trattato in maniera tanto intelligente: Kent crea uno prologoo terrificante e disumano, intriso di una violenza tale da far sembrare lo stupro della Bellucci in "Irreversible" una roba da ragazzi. Mai (ve lo giuro, MAI) come in questo film, un antagonista si merita la morte come in "The Nighingale"...
eppure, quando morirà, sentiremo dentro di noi che c'è qualcosa di sbagliato, qualcosa di tutto sommato ingiusto, non nella morte, che è sacrosanta, ma nel modo. La morte del carnefice passa quasi in secondo piano: non è assolutamente la scena madre del film, e la vendetta non viene perpetrata dalla persona che ci aspetteremmo: Clare. Ma qui, devo dire, la Kent ha avuto un'idea a dir poco straordinariamente geniale. Quanto avremmo goduto nel vedere il luogotenente torturato a morte, ferito, implorante pietà, in lacrime, chiedere a Clare perdono per poi finire massacrato dalla nostra eroina? E' così che avremmo voluto che andasse. Più il film va avanti, più il luogotenente si macchia dei più orrendi crimini uno dopo l'altro, e più desideriamo che Clare gliela faccia pagare cara. Questo momento non arriverà mai. Ma d'altronde, una volta appagata la soddisfazione, Clare non avrebbe riottenuto indietro quello che aveva perduto. L'intelligenza di Jennifer Kent a ben vedere è quella di condannare la vendetta. Quello che succede alla fine può essere definito più come "giustizia", ma non vendetta.
La dignità e la forza con cui Clare affronta il luogotenente nella locanda verso la fine del film, sono la spada e lo scudo della guerriera più umana che mai abbiano cercato vendetta sul grande schermo.