caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SUSPIRIA (2018) regia di Luca Guadagnino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
JOKER1926     7 / 10  04/01/2019 16:19:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ultimo prodotto di Luca Guadagnino parte da una prerogativa poco trascurabile, il titolo dell'ultima fatica del regista italiano, non passa inosservato: "Suspiria".
Cosa è un remake?
Difficile etichettare quello di Guadagnino come mero remake del film di Dario Argento, a nostro avviso, si tratta di una sorta di rivisitazione/interpretazione personale , vicina e lontana, al medesimo tempo, dal capolavoro terminale di Argento.
"Suspiria" del 2018 resta però, in buona parte, anche un omaggio al regista del thriller italiano, notiamo Jessica Harper nuovamente protagonista, invece la data in cui si svolge il film, è quella dell'uscita del vero "Suspiria". Sono richiami molto curiosi e apprezzabili.

L'analisi sul nuovo "Suspiria"

Luca Guadagnino con questa audace produzione si serve di una qualità registica non indifferente, dalla maestria con la camera, alla creazione degli spazi e dell'atmosfere, risulta essere un regista di ottima levatura. La nuova versione di "Suspiria", d'altro canto , ha un bisogno fisiologico di avere una scena fastosa e chimerica, questo è il primo step, Guadagnino non floppa in alcun punto.
La Berlino post guerra mondiale rende giustizia, si respira un'atmosfera cupa e decaduta, vengono in mente alcune produzioni di Zulawski . I colori si legano ad una fotografia di livello assoluto. Sorprende poi il cast adoperato. Sorprese in senso positivo e negativo. La protagonista principale, Johnson Dakota, sembra esser travolta da un ruolo troppo pesante; prova non formidabile quindi. In auge, invece, Tilda Swinton , questa attrice presta il suo volto ad una performance sottile, superba ed elegante. Quella della Swinton resta un grande esempio di recitazione, nella fattispecie, aiuta anche la sceneggiatura che la mette in un ruolo enigmatico e di grande sofferenza. Swinton è la migliore .
Appurata la maestria tecnica, "Suspiria" deve superare il banco di prova più difficile. La storia e la sceneggiatura cosa hanno in serbo?
La storia rispetto all'originale del 1977 è sicuramente più aperta, ma non è un pregio.
Luca Guadagnino infatti si perde spesso e volentieri in giri troppo larghi e forse inopportuni; nascono dinamiche impasticciate , specie nel finale, inopportune e poco fruibili. La storia cerca, con un successo risicato, di creare un network fra più protagonisti, alle volte il gioco funziona, in altre occasioni cade mestamente l'intento.
La sceneggiatura (deve quasi tutto a Dario Argento) presenta scene di ottimo lavoro e cerca di presentare , con l'aiuto coreografico e di ambiente, situazioni particolari, tutto godibile ma nulla di indimenticabile.
"Suspiria" del 2018 si destreggia sui binari di un misticismo e di un gioco psicologico discreto che esplode in una delle sequenze finali. Per il resto la pellicola cerca di incrementare pathos e orrore attraverso sogni e poco altro. Quello di Guadagnino non è un horror alla Dario Argento, è giusto specificarlo sempre.

Le fonti e gli spunti adoperati qui sono quelli del Cinema un po' di Lars Von Trier , Pasolini e Zulawski .

Pro versus contro

La fatica di Guadagnino a conti fatti merita la visione, come detto è una interpretazione gradevole, ma rischia a più riprese di schiantarsi sul muro del Cinema d'autore; troppe idee alle volte creano interdizione all'espressione.
I contro di "Suspiria" del 2018 sono legati quasi esclusivamente ad alcune scelte della narrazione che per giunta implica anche una assurda durata del prodotto . La narrazione è il vero neo insormontabile. Troppe ripetizioni, troppa confusione. Il finale perde la sua forza iconica e si trasforma in un carnevale convulso. Gli episodi, con Lutz Ebersdorf, creano dei punti di non ritorno quasi imperdonabili.

Guadagnino gioca un dignitoso tris contro il full di Argento.