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SULLA MIA PELLE (2018) regia di Alessio Cremonini

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Terzo occhio     8½ / 10  13/09/2018 18:35:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Struggente. Trascinante. Teso. Vero, storia verissima che respira l'aria di strada, quella di Roma, di un ragazzo che sa cos'è il rispetto pur non rinunciando alla sua indole di simpatica "romanità", probabimente quella che ha dato luogo a un pestaggio che sarebbe stato immotivato anche se il buon Stefano avesse aggredito le "guardie", come le chiamava lui. O forse no. Forse è solo frustrazione di schiavi del sistema che si ribellano con chi è più debole e soprattutto solo. O forse è semplicemente un'abitudine visto che il buon Stefano è solo una delle tante vittime di situazioni simili. Interpretazioni divine, per quanto il film si faccia odiare nei momenti in cui la "divisa" appare in scena non si può non riconoscere la bravura degli attori carabinieri che incutono quell'ansia e quel timore che di solito ci si aspetta quando si viene affiancati da criminali da strada che uccidono per 10 grammi di hashish, non da una macchina dei carabinieri. Quello che resta alla fine è solo tanta rabbia e la solitudine non solo del ragazzo ma anche di una famiglia nella quale nessuno di noi non può immedesimarsi. Il film è una passione, come quella di Cristo e il paragone non è azzardato, c'è tutto. Stefano non ha mai detto di essere un santo, si è dichiarato colpevole del reato di detenzione quindi a quelli che dicono "lo fate martire" risponderei che sono loro a renderlo martire, loro e le "guardie" che si potevano attenersi al protocollo! I medici poi...probabilmente ha ragione chi parla di persone senza anima, logorate da un sistema fiacco, saturo e corrotto in ogni dove, ma non mi ha stupito che fossero così cinici e disconnessi con la realtà, sarà perché alla fine come dicevano le "guardie" quello in cui era a curarsi il buon Stefano non era un ospedale ma "pur sempre un carcere" e allora non mi sono stupito in merito. Interpretazione del ragazzo da 10 e lode. Film da vedere assolutamente, un'ora e quaranta che volano via insieme, mentre lo guardi quasi speri che il finale cambi. Ma la triste realtà è già stata decretata, spegnendo la luce di una persona al pari di un corpo malridotto... di un ragazzo... che non sarà dimenticato mai.