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MANTA RAY regia di Phuttiphong Aroonpheng

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tommy95     9 / 10  20/01/2020 21:46:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'opera ossidrica, dall'impianto tattile, che sfasa neurologicamente ogni impurità ermeneutica dallo spettro weltanschauunghico di sé. Quasi mitopoietico nell'incedere, si spande tra le melme acquatiche un canto muto, fisso, corale,un mantra.
Un mant(r)a. Una rinascita ricercata con la disperazione simbolica dell'eccesso luminario pulsante che alberga nell'estensione sub-dialettica del rapporto con l'altro, una pesca umana che sfonda le pareti cerebrali, con cui Aroonpheng smussa le disarticolazioni plenarie del conscio bloccato nell'estremo superiore di sé, un punto alto nella nostra circolare ruota panoramica vitale. Assolutamente GPS-free, come già detto. Meritatissimo il premio come miglior film nella sezione Orizzonti di Venezia.