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SENTIERI SELVAGGI regia di John Ford

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     9½ / 10  26/11/2010 23:16:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Sentieri selvaggi" si apre con una ripresa del paesaggio del deserto visto dall'interno di una casa. Molti si chiedono come Jonh Ford sia riuscito a trasformare la storia scontata di "Sentieri selvaggi" in un grande western... In primo luogo, con l'ambientazione. Ford girò molti film nella Monument Valley, una regione isolata tra Utah a Arizona. Le rocce rossastre di arenaria erosa sono uno spettacolo imponente e l'infallibile occhio di Ford per la composizione le investe di un'aura speciale. La maestosità del paesaggio fa sembrare le figure umane particolarmente precarie. Come si può vivere in una natura tanto arida? La vera genialità di questo film risiede nella sua capacità di mantenere viva la solidarietà del pubblico per Ethan, nonostante il fatto che egli sia un razzista assassino. Nel farlo, Ford suscita una reazione più complessa e produttiva di quella di molti film western girati da registi più liberali, come "L'amante indiana" (1950). Invece di proporci un messaggio, Ford ci conduce nelle complessità dell'esperianza americana della differenza razziale. Altri pregi di questo film sono la meravigliosa colonna sonora di Max Steiner e la comicità degli interpreti preferiti di John Ford, come Harry Carey Jr., Ken Curtis, Hank Worden e Ward Bond. Vera Miles é bravissima nel ruolo di Laurie, la fidanzata di Martin, la cui madre é interpretata da Olive Carey, la vedova dalla star del western H. Carey. Nel 1992, "Sentieri selvaggi" fu proclamato il quinto miglior film di tutti i tempi da una commissione di critici internazionali interpellata dalla rivista "Sight & Sound". É un grande tribuito, ma il film di Ford ne é all'altezza.
KOMMANDOARDITI  27/11/2010 02:50:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devo farti davvero i miei più sinceri complimenti per come hai analizzato accuratamente ed in maniera mai banale una pellicola del livello di SENTIERI SELVAGGI, un film dalle molteplici implicazioni socio-culturali , legate innanzitutto al territorio stesso degli Stati Uniti (e alla sua storia coloniale a forte sfondo razziale).
Di solito il western è un genere più apprezzato dalla fetta maschile più anzianotta ma tu sei riuscita ugualmente ad esprimere, in quello che hai scritto, vera passione e grandissimo interesse per l'opera di Ford (secondo me uno dei più grandi registi di sempre).

Mi hai fatto quasi tornare la voglia di tornare a scrivere qualche recensioncina (son più di 3 mesi che latito...)
Invia una mail all'autore del commento Elly=)  28/11/2010 04:22:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie,komma!=)é gentile da parte tua!!=)cmq vai tranquillo e buttati nelle recensioni!=)=)