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SENTIERI SELVAGGI regia di John Ford

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amterme63     7½ / 10  04/03/2008 22:51:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il valore del film sta secondo me nella bellissima ambientazione e nella splendida fotografia. Ford è un maestro nel regalarci il mito ambientale del western: appositamente mette di fronte la piccolezza dell’uomo, la ristrettezza e la povertà degli interni con la monumentalità della natura, con i suoi spazi infiniti e i colori brillantissimi. Le scene iniziali e finali simboleggiano proprio questo rapporto.E’ un omaggio alla splendida natura del West, il vero fascino di quei luoghi difficili.
Di fronte a questa maestosità gli uomini non ci fanno bella figura: sono dilaniati da guerre, divisioni, vendette, egoismo e brutalità. Lo sguardo di Ford s’incupisce. Certo il lieto fine non manca, i punti fermi ideologici non vengono scossi, però si nota l’avanzare della cattiveria e dell’odio anche dentro “l’eroe” di turno e lo sfaldarsi della società in divisioni e burocrazie. Incertezze e pessimismi incominciano a incrinare un quadro che sembrava chiaro e ben definito. Un punto saldo è quello della superiorità civile dei coloni americani sui nativi “indiani”, su questo ancora non ci piove. I coloni sono venuti “pacificamente” portando “progresso” tecnico e civile e la ricchezza materiale. Gli Indiani ingrati voglio invece rimanere nella loro barbarie, nella “miseria” e nell’“arretratezza” e anzi con la loro natura selvaggia e brutale sono portati a uccidere e a distruggere cecamente. Eppure anche in questo solido assioma si comincia a vedere qualche crepa: Debbie, una Bianca, vuole rimanere con gli Indiani, “osa” apprezzare i loro usi e accettarli come sono. Certo alla fine anche lei si allinea, ma il precedente si è creato, la via è aperta per una revisione … Tra l’altro viene presentata una scena di distruzione di un accampamento indiano da parte dell’esercito, il quale non esita a “rastrellare” donne e bambini. Insomma non tutto è rose e fiori dalla parte “buona”.
Altro caposaldo è la presenza di due grandi figure “eroiche”, la forza della comunità “civile”, i quali rappresentano le due anime politiche della società americana: la repubblicana e la democratica. Questi “eroi” assumono però alcuni connotati negativi. Ethan è il duro, il forte, il solitario, il violento a fin di “bene” ma a volte anche in maniera eccessiva. Non esita a sparare su Debbie (accecato dal pregiudizio razziale) e a forza di bazzicare i “nemici” ne ha preso le stesse abitudini (prende lo scalpo del gran capo). Martin è il polo più accondiscendente e conciliativo, però non viene preso molto sul serio. Le sue azioni e la sua presenza sono quasi sempre collegati a qualcosa di comico o ridicolo. La cosa più eclatante è che non avviene la riconciliazione finale. Il polo “più duro” si mette in disparte, non entra nella “comunità”. Cosa vorrà dire? L’eroe vuole rimanere “puro”? Il suo posto è nella parte “selvaggia” del mondo? (un po’ come Rambo). Oppure è una questione psicologica: Ethan è diventato così duro che non riesce più a sciogliersi e non gli resta quindi che la solitudine. Bellissimo questo finale che lascia libera ogni interpretazione e “nobilita” la figura di Ethan.
Per il resto la sceneggiatura soffre di molte carenze. La storia si svolge su molti anni, ma i lassi di tempo passano come se fossero passati 5 minuti. Gli avvenimenti e i personaggi si susseguono faticosamente legati fra di loro, tanto che spesso si fa fatica a seguire la storia. Peccato. Certo che tutto passa in secondo piano di fronte alla magnificenza espressiva delle immagini.
Invia una mail all'autore del commento wega  04/03/2008 23:01:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accidenti queste sono riflessioni per capolavori,quindi il tuo 7 e mezzo è per la sceneggiatura? Non avevo mai fatto caso al fattore tempo, nel senso di molti anni, ma guarda che però il tempo che passa, ora che mi ci fai pensare è ben scandito con varie nevicate e periodi stagionali diversi,se non sbaglio, poi ok le impressioni ognuno ha le sue..mi dispiace perchè è il mio western preferito. alla prossima.
amterme63  05/03/2008 08:49:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In effetti mi sono un po' pentito del voto. Avrebbe dovuto essere 8 o 8 1/2. La questione tempo riguarda soprattutto i personaggi, in fondo cambiano ben poco, rimangono gli stessi. Ma di che cosa campano in 4-5 anni? Certo è un film e quindi tante questione "pratiche" uno non se le dovrebbe neanche porre. Mi è piaciuto poco poi il "contorno" dei personaggi secondari: troppo stereotipati. Nonostante l'approfondimento e le incertezze del solo personaggio di Ethan, il resto della storia ricalca troppo il genere. Non ti preoccupare wega, tu continua a considerare tranquillamente questo come il miglior western; senz'altro la maggioranza la pensa come te. Io preferisco personalmente "Johnny Guitar".
Invia una mail all'autore del commento wega  05/03/2008 13:45:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ormai è un pò che non lo vedo, e quando lo vidi non ero ancora aperto nel giudizio di un film anche nella caratterizzazione dei personaggi, dai sarai stato così anche tu all'inizio no...eheh, e da amante sopratutto della tecnica di un film, io ero rimasto praticamente basito dalla carrellata d'apertura, in tutti i sensi appunto..e come hai detto tu dalla magnificienza dei paesaggi, e non meno importante dalla bellissima colonna sonora, straordinariamente allegabile ai paesaggi e all'atmosfera che Ford volle creare. "Johnny Guitar" non l'ho ancora visto, prenderò provvedimenti.Ciao.
amterme63  05/03/2008 13:55:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
All'inizio in effetti sono rimasto a bocca aperta, poi con lo svolgersi della storia e soprattutto con i piccoli intermezzi del gruppo del reverendo o i vari quadretti familiari mi sono un po' cadute le braccia. Beh sì come tecnica merita senz'altro 10 e lode. Poi devo ancora vedere "Ombre Rosse" e soprattutto "L'Uomo che uccise Liberty Valance", forse il "miglior" film di Ford, quello che ha "folgorato" Sergio Leone. "Johnny Guitar" ha dei personaggi così fuori del comune, così insoliti e complessi che mi hanno subito affascinato; poi è un film più "concentrato" e ci sono meno personaggi di contorno. Ciao wega e alla prossima.