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SENTIERI SELVAGGI regia di John Ford

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Dom Cobb     5 / 10  03/11/2018 23:53:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una famiglia di coloni viene attaccata dai Comanches che uccidono i genitori e rapiscono le due figlie; a mettersi sulle loro tracce è il fratello del padre, Ethan, e Martin, il meticcio figlio adottivo...
Già mi pare di aver accennato alla mancanza di qualsiasi attrattiva da parte mia nei confronti del classico western americano, e nonostante John Ford sia ritenuto il maestro indiscusso del genere, nemmeno la sua mano sicura è sufficiente a farmi cambiare idea al riguardo quando guardo uno dei suoi film, sebbene sia disposto ad ammettere che il suo livello di competenza tecnica e la sua abilità nel creare atmosfere suggestive tramite le immagini vada ben oltre a quelle di altri mestieranti che operano nello stesso campo. Il motivo per cui mi scomodo a parlare di questo film in particolare è perché esso si distingue dalla massa per la reputazione che si porta dietro e che, francamente, davvero non riesco a capire.
Vorrei comunque chiarire una cosa, che questo "Sentieri selvaggi", così come praticamente tutti i film che sto recensendo negli ultimi tempi, l'ho visto ora per la prima volta e che le osservazioni qui di seguito derivano dalla mia prima impressione. E la mia impressione è quella di trovarmi di fronte a una storia che è chiaro fin dall'inizio dove vuole andare a parare, ma che non possiede la sofisticatezza o la profondità che più volte crede di avere.
Prima di mettermi a inveire, però, diamo a Cesare quel che è di Cesare: tutto si può dire del film tranne che è fatto male e di tutti i western visti finora, qui le viste spettacolari dei paesaggi desertici e della Monument Valley si spingono ancora più oltre del solito, con un Technicolor mozzafiato a dargli un valore aggiunto. E la colonna sonora di Max Steiner fa da adeguato supporto alle immagini, creando un'atmosfera davvero suggestiva.


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Sulla recitazione, posso solo dire che John Wayne è John Wayne, e se vi piace Wayne, per voi sarà abbastanza, visto che la sua presenza scenica è tale da eclissare qualsiasi personaggio interpreti e da ridurlo a una proiezione di sé stesso in ogni film che fa. Gli altri si limitano a spalleggiarlo come possono, ma senza mai riuscire a rubargli la scena (ci mancherebbe).
E qui purtroppo mi devo fermare, perché in quanto a lati positivi, non riesco a trovarne altri: il problema principale infatti è che il film si appoggia su una trama bene o male inesistente, che si occupa solo di mettere in moto la caccia lasciando al film il compito di concentrarsi su di essa fino alla fine. E' ovvio che tutto ciò dovrebbe essere un pretesto per sviluppare i personaggi e mettere in scena i conflitti fra di loro che avranno inevitabilmente luogo; e ad essere onesti, i fondamenti per trarne fuori qualcosa di buono ci starebbero tutte, visto il modo in cui ci si ritrova ad affrontare temi un po' nuovi per il genere all'epoca.


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Il problema è che il film non trova mai il tempo, né la voglia per andare fino in fondo, l'atteggiamento razzista viene lasciato perennemente sullo sfondo senza che abbia mai un vero impatto sulla trama o sui rapporti fra i singoli personaggi, che di conseguenza annegano entrambi nel mare della noia e della convenzionalità. Fin dall'inizio della caccia si ha già la sensazione di sapere benissimo che, in un modo o in un altro, tutto andrà bene, che non ci si addentrerà in zone veramente grigie o oscure, visto che John Wayne è John Wayne, e John Wayne non farebbe mai questo genere di cose. Inutile dire che tutto ciò si rivela prevedibilmente vero e che dunque le sorprese ammontano a zero.


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Mi dispiace stroncare in questo modo un film che, a quanto ho sentito, ancora oggi serve da influenza per molti; ma capita di non poter vedere la grandezza in un progetto, a prescindere dal fatto che ci sia davvero oppure no. Forse mi manca solo la sensibilità o la passione per Wayne necessari a comprenderla, ma comunque questo non cambia nulla. "Sentieri selvaggi", dopo tutto il tran tran, si rivela solo un western come tanti, ben girato e con immagini più vivide e spettacolari del solito, ma incapace di sviluppare anche solo in minima parte il suo potenziale.