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IL TENENTE OTTOMANO regia di Joseph Ruben

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JohnRambo     7 / 10  14/06/2023 11:37:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film parte bene; è interessante vedere gli sviluppi della prima guerra mondiale dalla parte di uno dei grandi sconfitti, l'impero ottomano, coacervo di popoli tenuti assieme con la colla della fede nell'Islam, in una visione meno settaria di alcune realtà odierne.
Purtroppo la grande occasione, con la presentazione di un autentico patriota, il tenente del titolo, contrario al genocidio armeno che ben presto i militari iniziarono a perpetrare, scatenando un odio etnico-religioso che ancor oggi lascia dolorosamente i suoi segni, dicevo la grande occasione si perde a centro-film, dove viene lasciato eccessivo spazio ad una storia d'amore da romanzetto harmony, mal congegnata e soprattutto fredda. Vuoi per la scarsa espressività della protagonista femminile, che impersona un'arrogante infermiera americana (e quindi in quanto americana, depositaria della "verità"), vuoi proprio per la sceneggiatura. C'è perfino una s*****ttata da bulli, da far west, non supportata da alcun senso più alto che non sia l'essere donna della protagonista, così come la deliberata scelta del tenente di assecondarla quando gli viene ordinata la perquisizione dei locali dove gli americani tengono le armi per gli armeni ribelli.
Altre "americanate" di troppo, come la distruzione del fortino d'armi preso dai russi ad inizio invasione ad opera del solito tenente e di un giovane pastore armeno (come in ogni film americano che si rispetti, i russi sono rozzi e maldestri) inficiano la qualità finale del film.
Un vero peccato nell'insieme, e la storia d'amore non m'avrebbe fatto storcere il naso se più orientata al superamento ed al confronto tra culture "inconciliabili", più verosimile e meno superficiale nei dialoghi.
Chiudo con una menzione d'onore a Ben Kingsley: il film risulta nobilitato dalla sua presenza scenica e dal gran personaggio che interpreta; degni di nota anche alcuni comprimari lasciati troppo in disparte (il generale turco per esempio).