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HAGAZUSSA - LA STREGA regia di Lukas Feigelfeld

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  13/09/2018 09:52:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Terreno scivoloso quello dell'horror d'autore, ma di eventuali ed imbarazzanti ruzzoloni pare infischiarsene il coraggioso (o folle?) Lukas Feigefeld, regista a dir poco in erba che con "Hagazussa" (termine arcaico di matrice nordica usato per indicare una strega) propone al grande pubblico il suo lavoro di fine corso cinematografico in cui pur rischiando ne esce con le ossa intatte.
La pellicola sorprende per maturità stilistica e per la trattazione di temi decisamente forti attraverso un percorso di intima distruzione, con lo spettro del soprannaturale ad aleggiare sulla protagonista senza però che nessuna domanda abbia risposta soddisfacente. La realtà dei fatti è velata da una dubbiosa sospensione tra stregoneria e superstizioni tipicamente legate a un periodo presumibilmente collocabile nel Medio Evo o giù di lì. La comunità isolata tra le Alpi è poi un altro punto a favore dell' impianto altamente minimalista offerto da Feigefeld, il quale opta per una narrazione fatta di pochissimi dialoghi e situazioni di causa/effetto estremamente dilatate nei tempi. L' ipnotica colonna sonora e la straziante interpretazione della protagonista aggiungono valore e disperazione ad un lavoro che richiede gran pazienza per essere seguito ed eventualmente apprezzato.
Il difetto più evidente è quello di un incedere non sempre drammaturgicamente caricato a dovere, oltre che anestetizzato da alcuni tempi morti di troppo. L'inesperienza del regista si avverte in alcune scene in cui il voler aderire a certo ermetismo non permette il giusto coinvolgimento, anche se la prima parte vanta momenti molto interessanti come la scena del letto, capace di alimentare brividi nella sua estrema semplicità.
Nonostante qualche passaggio a vuoto "Hagazussa" vanta la sua adeguata dimensione tenebrosa e altamente respingente. Un po' come la protagonista chiusa nel suo mondo solitario, vittima di un male che è sicuramente prima umano e poi, solo in seconda battuta, forse di matrice diabolica.