caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

V PER VENDETTA regia di James McTeigue

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Bronkovitz     5 / 10  22/07/2011 05:29:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Considerandolo come puro intrattenimento potrebbe anche regalare momenti piacevoli. Scene d'azione ad effetto, personaggi intriganti, spettacolarità...
Ma visti i profondi significati che gli si vuole attribuire, cavalcando l'onda dell'antipolitica, beh, allora qualcosa non funziona.

Non funziona perché i buoni concetti da cui parte (ovvero quelli dell'ottimo fumetto) vengono sinceramente banalizzati e dati in pasto al botteghino, rendendo tutto finto e plasticoso, i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi, le evoluzioni dei personaggi sono a senso unico (verso il lato buono, ovviamente) e la figura di V si trasforma in un eroe romantico che alla fin fine non fa nulla di male... Leggendo la graphic novel al contrario si percepisce che in V c'è della pericolosissima follia, c'è un lato marcio e spietato che pone la vita (degli altri) al di sotto delle sue idee (dichiaratamente anarchiche). Senza queste ombre, il film diventa una favola, un cartone animato edulcorato, facile preda di emotività e parallelismi che portano tanti (troppi) a lanciarsi in discorsi politici sull'onda di scene fi.ghe, monologhi ad effetto ed esplosioni. Sarebbe come prendere Ghost e costruirci sopra una filosofia sulla vita oltre la morte.
Conclusione: un film sopravvalutato, che scredita e banalizza un'opera molto più valida e la trasforma nella solita americanata "quasi sufficiente".

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
_Hollow_  08/11/2012 19:26:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alan Moore è anarchico. Esattamente come Rorschach in Watchmen V è si un antieroe, ma non vuole per nulla passare come un personaggio "cattivo" e pericoloso, se non nella mente di un lettore ingenuo e "ben pensante" (stile l'avvocato in Watchmen).
Il personaggio del fumetto era certamente più profondo e meno edulcolorato, ma non peggiore. Anzi. Probabilmente è peggiore nel film, dove alla fine muore in modo ambiguo rispetto al fumetto, dove sa di essere un mostro creato da dei mostri e decide chiaramente di morire dando termine con sé stesso alla violenza del passato. Che poi è il processo Anarchico di rifondazione di uno stato ...
Il film banalizza tutto e finisce come il fumetto inizia; ma il V fumettistico non era affatto un personaggio folle e marcio e insensibile verso la vita altrui.

"L'anarchia ha due facce. Quella della creazione e quella della distruzione. I distruttori abbattono gli imperi, lasciando un bel letto di macerie su cui i costruttori possono edificare un mondo migliore."

"Brindiamo a tutti i terroristi, a tutti i bastardi sgradevoli e imperdonabili. Beviamo alla loro salute… e poi dimentichiamoli per sempre."

"Eve, Eve, ascolta bene. Colei che aspettavo è arrivata e non mi resta molto tempo. […] Questo paese non è salvo, non crederlo, però del suo vecchio ordine non restano che macerie e sulle macerie costruiremo. Ecco il loro compito: essere padroni di sé stessi, della loro terra, del loro amore. Fatto ciò, parlino pure di salvezza. Senza, non saranno che carogne. Entro la fine del secolo conosceranno il proprio destino: la rosa fiorirà tra le macerie o fiorirà troppo tardi.
Ma tu, bambina, ora che io muoio? Per prima cosa devi scoprire la faccia dietro la maschera, però non dovrai mai conoscere la mia faccia, è chiaro? E poi […] fammi un funerale vichingo. Buona fortuna, dolce Eve, ti voglio bene. Ave atque vale."

Le mancanze del film stanno nel lasciare l'anarchia come qualcosa di velato, e non nelle troppe ma nelle poche frasi ad effetto.

Evey: Per te è molto importante, vero? Tutta questa roba teatrale.
V: È tutto, Evey, l'entrata perfetta, la grande illusione. È tutto. E farò crollare il teatro dagli applausi.

Le frasi ad effetto sono semplicemente perle fin troppo trascurate per non appesantire l'azione (-1), la storia è poco approfondita e non si parla di anarchia (-2).
Ma per il resto non è nulla di stravolto, e portare tanti (troppi) a lanciarsi in discorsi politici sull'onda di scene fi.ghe è pure la motivazione propagandistica del fumetto. Oltre a voler essere arte. Moore è sempre schierato quando scrive, far nutrire dubbi riguardo la "bontà" del protagonista è solo un suo giochetto sadico per insultare i cattivi lettori (eticamente e politicamente parlando) da quelli che invece lo adorano.
Per essere edulcolorato e americano il film è fatto fin troppo bene ...