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MANDERLAY regia di Lars Von Trier

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rain     7½ / 10  09/01/2024 19:03:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Seguito di "Dogville" orfano della musa Kidman sostituita da una comunque brava Bryce Dallas Howard. Certo "Dogville" è insuperabile ma Lars von Trier riesce, utilizzando il medesimo stile scenografico, a raccontarci una nuova storia dell'America del passato (non così lontano) ma facilmente collegabile al presente. Una riflessione non tanto sulla schiavitù, come potrebbe sembrare in un primo momento, ma sulla difficoltà di vivere una vita di libertà, dopo aver passato tanti anni in catene (che non sono necessariamente materiali, ma possono essere anche mentali). Un aspetto della psicologia umana facilmente riscontrabile nelle civiltà di tutto il mondo: la scelta voluta di un leader forte ed onnipotente a discapito di una parte di diritti (come è accaduto in passato anche in Italia) sembrerebbe essere un sintomo dell'incapacità della gente a vivere completamente libera e del suo bisogno di una "guida" che indichi cosa si deve o non deve fare. O almeno queste sono state le riflessioni che "Manderlay" ha risvegliato in me; molti altri ci hanno visto, probabilmente a ragione, una critica alla "libertà imposta" tipica della politica estera a stelle e strisce.