Premettiamo che Sidney Pollack un tempo è stato un grande regista e qui in alcune sequenze lo dimostra pienamente. Premettiamo che Pollack è il regista (negli anni '70), di capolavori come "Yakuza", e sopratutto "i 3 giorni del Condor". Il paragone con quest'ultimo, visto e considerato che si tratta sostanzialmente dello stesso genere, è obbligatorio.
In "The interpreter" il regista narra (come nel prototipo) di un'impiegata (qui un'interprete che lavora nel palazzo di vetro a New York), che si trova immischiata in un intrigo politico. A mio avviso la mia parte funziona pienamente, Pollack ( che interpreta anche un ruolo nel film) tenta di aggiornare il genere e il clima politico ambiguo e incerto dei quel periodo ("I 3 giorni del condor" era importante proprio per questo, ben rappresentava l'america Post Watergate), ai giorni post 11 settempre e alla paura per il terrorismo. Ci sono un paio di sequenze che sono dirette e montate ottimamente (compresa quella che culmina nell'attentato sull'autobus, e un paio , molto classiche in cui Penn e la Kidman dialogano). A dire il vero , al di la del tema trattato, la prima parte è molto molto classica, Pollack non ha bisogno di strafare, e tenta (sempre nella primissima parte) di rifare + o meno "I 3 giorni del condor".
Purtroppo però le premesse non sono mantenute nella seconda parte, dove l'intrigo politico si risolve in un finale prevedibilissimo, e i sentimenti, e le vicende personali dei due protagonisti ( per altro banalissimi) prendono il sopravvento.Tutto si conclude in un finale, che arriva, come da copione, all'insegna del politicaly Correct. Ed è bruttissimo.
Nel complesso, si può dire che Pollack fa film orribili da un sacco di anni, e quindi questo, potrebbe anche accontentarci. Vista la media dei suoi ultimi lavori, questo ne è molto al di sopra. Però è deludente, non è incisivo, la storia funziona nella prima parte , ,a poi diventa banalissima, i personaggi infine sono scontatissimi ( e Penn è abbastanza fuori parte). Il finale poi sembra fatto da un autore diverso da quello di "I 3 giorni del Condor".
Facciamo 6 1/2, comunque in questo stesso anno sono usciti un paio di thriller politici 60000 volte più belli di questo. Es : "The Manchurian Candidate", che è di un Jonhatan Demme ispiratissimo, ed è persino un remake, aggiornato e riletto in chiave moderna. Francamente non esiste il paragone.
antoniuccio 07/11/2005 16:49:19 » Rispondi LA MIA AFRICA lo comprendi nei film bolliti????
kowalsky 05/11/2005 12:41:04 » Rispondi Concordo con te al cento per cento, sul fatto che Pollack come regista sia bollito da anni (e che tutto sommato questo sia il meno peggio degli ultimi anni), e sul notevole "manchurian candidate", vergognosamente sottovalutato su questo sito