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LA TIGRE E LA NEVE regia di Roberto Benigni

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blueboy     5 / 10  30/10/2005 19:53:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comincio col dire che non è un film da buttare, ma è cmq molto deludente...Prima di tutto non provoca emozioni; non fa ridere ( provoca solo qualche sorrisino compiaciuto), nè riesce a commuovere...
La regia è misera, ma è noto che come regista Benigni non è granchè, e l''interpretazione di Nicoletta Braschi penosa.
Io l''avrei fatta rimanere in coma per tutta la durata del film :))
Inoltre Benigni sembra voler ricalcare, pur con i dovuti distinguo e senza riuscirci, la vita è bella (capolavoro inarrivabile), spostando il baricentro dalla seconda guerra mondiale a quella in Iraq. La guerra cmq resta in secondo piano, perchè il film è fondamentalmente una storia d''amore....Peccato che le buone intenzioni non bastino a fare un ottimo film....Qui la storia è un po'' pasticciata e superficiale. Come ho detto all''inizio , non tutto è da buttare...C''è molta poesia ( o poeticità) , il Benigni attore domina la scena e c''è anche qualche bella immagine, però da lì a considerarlo un capolavoro, ce ne passa.....Non vorrei che i giudizi estasiati di taluni fossero condizionati dall''appartenenza ad una determinata parte politica.....
MAX ^__^
Jimi  31/10/2005 19:22:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Al contrario è il tuo commento che sembra troppo influenzato da giudizi negativi dati a priori (e ce ne sono stati parecchi). Mi spiego meglio: innanzitutto quella del voto influenzato dalla presunta appartenenza a una determinata parte politica non è che un'emerita idiozia: benigni non fa politica nei suoi film, non l'ha mai fatta e non ve n'è uno straccio nemmeno in questo; se ti riferisci al simbolo della pace piuttosto abusato e agli ammiccamenti pacifisti sparsi in tutto il film_sebbene benigni sembra talmente stralunato e impegnato nella sua ricerca da non accorgersi nemmeno della guerra in corso_ ti faccio notare che la pace (ma nemmeno la guerra) non appartiene a nessuna fazione politica nè puo diventarne bandiera, perchè i morti sulla coscienza li hanno tutti, dai comunisti ai democristiani. Se ti riferisci poi alla leggenda del benigni comunista, magari per il tono (ma che tono?non fa che scherzare!) delle sue allusioni o provocazioni, magari nell' ultima apparizione televisiva, allora dobbiamo preoccuparci per davvero: i pianti di silvio che addita brigatisti ora qua ora la hanno finito per contagiare proprio tutti !!
Tirando le somme, credo non solo che il film di benigni, come l'autore del resto, sia del tutto a-politico (ripeto: la bandiera della pace non è nè rossa nè nera), e che chi l'ha votato bene è stato"onesto" nel farlo, ma sembra invece che proprio il tuo commento che alla fine vorrebbe invitare all'imparzialità sia invece influenzato da una qualche ispirazione (negativa ovviamente) di parte politica. Ah, e poi le critiche: posso sorvolare sulla nicoletta braschi "penosa", ma non sulla regia: determinate inquadrature sono perfette, da oscar: come dimenticare la notte slellata su bagdad con attilio-benigni e fuad che commentano malinconicamente il velo rossastro delle bombe che esplodono all'orizzonte, e che definiscono le scariche della contraerea "simili ad angeli che stanno per spiccare il volo". Ragazzi, questa è pura poesia, e malgrado tutto, malgrado la politica, malgrado il brutto muso di benigni, la si puo definire solo in questo modo: poesia, semplice e bella. A cesare quel che è di cesare.