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LA TIGRE E LA NEVE regia di Roberto Benigni

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  20/10/2005 01:52:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Saro' franco: nonostante i successi internazionali della "vita è bella" il Benigni che preferisco è quello un po' sarcastico e irriverente del primo periodo (graffiante sì, ma "cattivo" non lo è stato mai). Quello compresso nella sua fanciullezza astrale di "chiedo asilo" dall'anarchico Ferreri, quello irresistibilmente amaro del meraviglioso "il minestrone" cfr. il compianto (avercene) Citti.
Non è cambiato nulla, chi detesta Benigni continuerà a farlo e altri ad amarlo incondizionatamente: il tuttologo, il comico, il qualunquista (pure), sempre piu' situazionista ... il film giusto al momento giusto. Non è un caso che "la tigre e la neve" sia splendido, ma non è il caso di soffermarsi (soltanto) a questo. Leggasi "la poesia non è fuori, è dentro" o ancora "ci sarà nel mondo uno che di mestiere sa dire le parole giuste". Appunto: pensando a Dante e Montale, a hikmet e Gibran, la panacea di tutti i mali del mondo si atteggia a moderno Cyrano. Incerto tra Forrest Gump (nella vita puoi ottenere ogni cosa se solo lo vuoi) e l'Albert Finney di Big Fish, amante (tardivo?) del western barocco di Leone, gli epiloghi di Charlot (l'uomo di spalle davanti a lui il deserto, l'avventura continua) , il gusto del paradosso à la Kusturika (chissà quanti fans del regista avranno colto l'omaggio squisito nel sogno del matrimonio, con Tom Waits al posto del fedele Bregovic). A parte il fatto (apro una parentesi) che non sono poche credo le persone che vorrebbero il cappellaio matto Waits al pianoforte per il loro matrimonio...

Incontenibile come sempre, Benigni anima Attilio: come comico ha quel sapore ludico della genuinità, una vitalità che azzarda spesso tic e caratteristiche del grande Troisi (la sequenza in cui evoca la mano di Dio è impressionante: sembra la reincarnazione di M. T. nei monologhi su San Gennaro con la Smorfia) ma lo fa sempre con una forma immutata di rispetto/affetto. Il suo cinema di oggi è animato dall'urgenza espressiva di dire cose facili con il tempismo di un'innovatore che forse non è, con la capacità di eleggersi ad affabulante buonista capace di raccontare la poesia nella guerra e l'ostentazione prosaica di tutto il film (artificiosa o commovente, dipende: il polline sulle strade romane, la stessa tigre). Talvolta e' un po' irritante e tedioso nel voler essere a tutti i costi preso sul serio:
1 - nelle scene di seduzione, riuscite a immaginare un sex symbol piu' improbabile?
2 - nell'estenuante veglia alla donna che ama, e il suo disperato e goffo tentativo di salvarla (chissà perchè mi domando la Braschi ha sempre la pelle neutra, che sia ad Auschwitz o ferita nei bombardamenti, non un filo di sofferenza)

Ma per fortuna l'attore "comico" più dotato del nostro cinema, un po' meno il regista (non era male neanche il Pinocchio, soffriva anch'esso di una caduta prosaica, ma guai a dimenticare le vesti felliniane del paese dei balocchi o il lucignolo di rossi-stuart) sa come colpire al cuore del pubblico: l'autobus che raggiunge maldestramente la Bagdad assediata e sotto un cielo di incendi e distruzione è un momento di grande suggestione lirica.
Altrettanto stimolante, ma forse piu' in linea con la farsa di stampo ehm britannico l'incontro pericoloso con i soldati americani che fermano l'incontenibile protagonista ai posti di blocco, "imbottito" di farmaci ...
Quale Benigni allora? Il pacchiano Patch Adams nell'ospedale di Bagdad che veglia la sua amata, o il meraviglioso professore che insegna la poesia agli studenti con una vitalità (e attualità) sconvolgente? Il comico delle gags che cita Chaplin anche quando muove le gambe (e nondimeno Troisi, Totò, De Funes) per l'ennesima fuga o il celestiale sostenitore del miracolo della poesia della vita e dell'amore?
"Per lui il tempo non è mai passato" ha suggerito una spettatrice, credo che abbia colto le cose per il verso giusto.
Poi ascoltiamo una frase come "lo sai perchè si fanno le guerre? Perchè il mondo è cominciato senza l'uomo e senza l'uomo finirà" e ritroviamo l'uomo disilluso che non sopporta di dover morire per mani di altri uomini. Poi non c'è spazio per gli interrogativi, o le polemiche: tutto ci trascina via per un istante fino a ritrovarci davanti a questo film, maledizione, che tocca le corde giuste anche se imperfetto, e che esprime quanto la vita la piu' impossibile possa sembrarci (essere) cara... Non dovrà stupire tanto, non quanto la strana coppia Waits-Piovani che questa purezza tradita sia riuscita ancora una volta a farci ritrovare l'armonia con il mondo, nonostante tutto
Invia una mail all'autore del commento cartesyo  20/10/2005 03:07:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai detto un mucchio di ******* e le hai dette in ogni rigo di questo tuo discorso insipido e privo di ogni logica . Un mucchio di parole qua e la senza concisione. Chi ti credi di essere Aldo Grasso... Buffone
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  20/10/2005 11:46:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A cosa ti riferisci? Alle citazioni (troppe forse)? Guarda che secondo me sono fin troppo evidenti certe analogie... magari sei un professore d'italiano e allora vengo a casa tua a studiare perchè devi illuminare questo ignorante buffone, che poi sarei io E tu chi saresti allora, Queneau reincarnato?
Invia una mail all'autore del commento cartesyo  20/10/2005 16:30:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alcuni dicono molto con poco ,altri (come te) dicono niente con tanto. La vita è bella è un'opera superba e di inappellabile bellezza. Il paragone non esiste per il semplice motivo che la tigre... è incentrato puo sulla poesia e fa riflettere lo spettatore.. u
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  20/10/2005 19:12:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avrei voluto recensirlo così almeno evitato gli insulti... scherzi a parte l'ostentazione poetica del film puo' affascinare o stancare, a seconda dei gusti... Ci sono anche due tempi nel film, due riflessi diversi, come del resto ne "la vita è bella": la vera differenza è il tipo di coinvolgimento nel dramma e secondo me Bagdad è efficace anche quando è il riflesso di un set (tunisino a quanto ne so). La poesia la leggi anche nell'ultimo libro di Maggiani, che pure racconta cose durissime
Invia una mail all'autore del commento cartesyo  21/10/2005 01:05:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo voler erntrare per forza nella
filosia a tratti è quasi irritante :-) .Possiamo giudicare il film da sette perche vada la pena di vederlo. In quanto Bagdad credo che ogni citta araba possiede il fascino post 1000 e una notte che reala magia e non solo. Sarà forse anche il fascino della guerra,fatto sta che questo film divide,e forse sarai d'accordo con me che Benigni e riuscito nel suo scopo. Far parlare del suo film. Nel bene o nel male se ne parla dapertutto. Un successo? NO! Un flop? nemmeno !! e allora? ... Questo film dove l'ho collochiamo? nel limbo?.......
paul  20/10/2005 05:49:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande Kow, in effetti viviamo tutti con la sindrome de "La vita è bella" ma forse non tutti sanno che Chaplin visse con la sindrome di "Tempi moderni"....
Ottimo commento, come al solito.
Ps: chiamami o scrivimi lasciando il tuo nome che ho (sigh) perso due volte il cellulare...
Ch.Chaplin  20/10/2005 12:42:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
nn capisco ke intendi x sindrome
Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  20/10/2005 12:29:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Benigni ha sempre cercato di fare scompiglio, e oggi può fare scompiglio solo se parla di un tema come la poesia e l'amore romantico e anche la guerra che sono diventati argomenti obsoleti e forse pure un pò scomodi. Se oggi benigni facesse un film sfacciatamente politico e popolano come Berlinguer ti voglio bene, probabilmente non attirerebbe alcuna attenzione. Io sinceramente preferisco il benigni di adesso che quello scanzonato e chapliniano di Jhonny stecchino o de il Mostro.
Invia una mail all'autore del commento Andre85  20/10/2005 22:14:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
caxxo ma quante ne sai! complimenti!