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MOBY DICK, LA BALENA BIANCA regia di John Huston

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stratoZ     7½ / 10  22/04/2024 13:04:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bella trasposizione di Huston del celebre romanzo di Melville, un film d'avventura di ottima fattura, soprattutto per l'epoca, ma che anche oggi dimostra un po' meno anni di quelli che ha.
Ho apprezzato la messa in scena, con una componente visiva particolare, inusuale per un periodo in cui il tecnicolor spopolava in tutta la sua esplosione di colori vividi, qui invece Huston decide di utilizzare un colore molto sbiadito, quasi insaturo che ricorda un po' le tonalità seppia della carta stampata di un tempo, dando anche, assieme alla regia e al resto della messa in scena una componente cromatica dall'aspetto crepuscolare, nostalgica e in parte anche passionale, sposandosi col forte sentimento di rivalsa che prevale in tutta la pellicola.

La tematica principale diventa quella dello scontro tra uomo e natura, in questo caso sebbene non sia il personaggio che ci introduce al viaggio, il principale protagonista diventa il capitano Achab, interpretato da un Gregory Peck in formissima, uomo divorato dal sentimento di vendetta nei confronti dell'enorme balena bianca che gli ha portato via anche una gamba, buona parte del film si concentra su questo aspetto, sui contrasti che Achab stesso ha con la sua ciurma per le decisioni, spesso anche controproducenti, dettate dall'ossessione di vendicarsi della terribile balena, è un'ossessione trasposta benissimo che diventa predominante nella seconda parte del film, in cui gli uomini ormai stremati, rinunciano anche ai potenziali profitti dati dal catturare le altre balene per l'unica missione che monopolizza la nave, una vendetta cieca e personale, con questo scontro che si fa atavico, dalla forte pulsione animalesca, un odio immisurabile verso la creazione, incarnato benissimo da Peck, come si vede anche nelle sequenze finali in cui il suo personaggio, fino a quel momento contenuto e che non si era mai sporcato le mani, si lascia andare ad un'aggressione in prima persona, fino all'epilogo fatalista.

L'ennesimo film d'avventura di alto livello per Huston che si conferma un maestro del genere, con una regia solida, essenziale e capace di catturare molto bene gli stati d'animo, quasi tutto ambientato sulla nave, si sofferma molto sui dettagli e sui primi piani, probabilmente anche per un limite dei mezzi dell'epoca, in ogni caso, gli effetti speciali per quanto oggi possano sembrare grezzi riescono a rendere bene.