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NON BUSSARE ALLA MIA PORTA regia di Wim Wenders

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Invia una mail all'autore del commento logical     3 / 10  05/10/2005 02:13:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Troppo facile dire che Wenders non è più un motivo per andare al cinema almeno dai tempi del Cielo sopra Berlino, film in cui cominciava ad accusare una pesantezza e una mielosa inconcludenza. Era il 1987. Ora, dopo quasi vent'anni, dopo le melensaggini di Lisbona, Cuba e le patetiche digressioni nel Blues, ci riprova con tutta la forza di un clone. Senza la lucidità di Gus Van Sant, rifà sé stesso e arrangia come un presepe le atmosfere di Paris, Texas chiamando lo stesso sceneggiatore, Sam Shepard, ventidue anni dopo. Al posto della fragranza di Nastassja Kinski quello che resta di Jessica Lange, al posto della musica di Ry Cooder quella di T-Bone Burnett. Grande idea drammaturgica: il protagonista, attore famoso nei Western, abbandona il set per ritrovare se stesso dopo una gioventù che probabilmente gli ha bruciato il cervello, visti gli effetti: non ricorda di avere un figlio, Gabriel Mann, forse il peggiore attore di Hollywood in circolazione, e nemmeno una figlia, Sarah Polley, che gira per trequarti del film con sottobraccio le ceneri della mammina appena scomparsa. Ritrova la madre, cui non ha molto da dire tranne chiedere dov'è il sottoscala per poi nascondersi in bagno quando arriva qualcuno, Tim Roth, a cercarlo. La sceneggiatura è ai limiti della telenovela e, vista la durata, si fa in tempo a chiedersi se forse non sia un disperato tentativo di autodistruggersi chiedendo pietà per semi-infermità mentale o raggiunti limiti creativi. Non basta un cast presentabile e una fotografia a fuoco per accendere un'attenzione o una curiosità: la musica non parte, la storia sconcerta e si svapora ad ogni istante. Chi, come me, aveva chiuso con Wenders ma si sentiva in colpa per quanto erano belli Alice nelle città, Falso movimento, Lampi sull'acqua non abbia rimorsi:Wenders è morto da un pezzo e in questo film non ce n'è traccia.
viagem  05/10/2005 09:38:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oggi nella mia città inizia un cineforum su Wenders: ogni film a 2 euro e si inizia con Falso Movimento. Me lo consigli dunque visto che lo citi?
maremare  05/10/2005 11:03:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
personalmente trovo inperdibile il primo Wenders, quello fino a 'il cielo sopra Berlino' per intenderci.. salverei anche 'Fino alla fine del mondo', da allora in poi il deserto..
Invia una mail all'autore del commento logical  05/10/2005 12:59:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Te lo consiglio vivamente. Se vuoi maggiori informazioni vai <A HREF=:"http://www.municipio.re.it/cinema/catfilm.nsf/0/5ce86f7dc0d12f81c1256e8000315035?OpenDocument&Click=">qui.</A>
Due Euro li vale tutti...

viagem  05/10/2005 14:18:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bene!
Vi saprò dire...
maremare  05/10/2005 11:00:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
buono a sapersi
maremare  31/01/2006 10:42:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
l'ho appena visto e non sono affatto d'accordo sulla votazione.
sul fatto che sia più un film di shepard che di wenders.. ne possiamo discutere ;)
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  14/10/2005 00:13:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse non hai valutato quanto il film giochi sul paradosso e comunque the blues era un ottimo documentario e i primi 45 minuti di Lisbon story (mooolto Antonioni non trovi?) davvero splendidi De gustibus