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DOGMAN regia di Matteo Garrone

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GianniArshavin     8½ / 10  03/04/2020 19:22:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ambientato nell'alienante e degradata periferia romana, Dogman è l'ennesimo grande film diretto da Matteo Garrone, forse il miglior regista contemporaneo che abbiamo in Italia.
Il film si ispira al fatto di cronaca nera noto come "il delitto del canaro", un sanguinoso omicidio che sconvolse l'opinione pubblica italiana sul finire degli anni 80. Garrone tuttavia non ha intenzione di ricostruire i fatti della vicenda, dal quale prende soltanto spunto per dar vita ad una vicenda di emarginazione, violenza e soprusi.

Nell'angosciante e quasi post-atomica location si snoda la storia, incentrata sulla vita del remissivo Marcello e del violento e prepotente Simone, delinquente della zona che sfrutta l'accondiscendenza di Marcello per procacciarsi droga e denaro. Garrone si concentra su questo malato rapporto ma anche sull'omertoso e inquinato contesto sociale, dalla brutalità della vita in periferia al totale stato di abbandono e marginalizzazione nel quale vivono i personaggi di questa amarissima vicenda.
Fa malissimo e colpisce l'approfondimento sulla solitudine di Marcello: amante degli animali e dedito alla piccola figlia che sogna di portare in escursione marittima in acque esotiche e incontaminate, si ritroverà coinvolto in un vortice di distruzione più grande di lui. Anche la vendetta sul quale è focalizzata la seconda parte di visione non ha assolutamente nessun valore catartico e purificativo: Marcello difatti non riesce ad evitare il totale disfacimento della sua vita e l'ultima, straordinaria scena, è in tal senso emblematica.

Dogman è un'opera dolorosa, straziante e totalmente riuscita. Un film senza alcuna traccia di buonismo spicciolo, scevro da qualsiasi logica romanzesca e commerciale. Una parabola di periferia di pasoliniana memoria.