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ROMANZO CRIMINALE regia di Michele Placido

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Rand     8 / 10  17/02/2011 12:28:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finalmente l'ho visto! Dopo aver visionato la serie prodotta dalla Fox, in cui però ci sono diverse incongruenze, per esigenze di regia. Comunque Placido riesce a fare un film drammatico e spietato senza cadere nel clische, la sceneggiatura dello stesso De Cataldo è in questo contesto una garanzia. Un polizesco all'"americana" ma senza scimmiottare i film di oltreoceano. Inanzitutto riunisce un cast fantastico, ma veramente, è questa è la grande attrattiva del film, che poteva finire in vaccata in mano ad un altro! Pierfrancesco Favino ovvero un Libano in stato di grazia, psicotico e spietato, ma anche calcolatore e ferreo sostenitore del legame di amicizia che lega i membri della banda della magliana, il David è meritato. Kim Rossi Stuart ancora una volta è un Freddo da antologia, senza giogioneggiare, Vinicio ha sicuramente preso a modello la sua interpretazione, e comunque basta vederlo in Valanzasca per capire la bravura di Kim. Claudio Santamaria è un Dandy più introspettivo, finto duro e vero codardo, forse non molto elegante, ma il problema è che viene in parte messo in ombra dafli altri personaggi. Ricotta, il Bufalo, Scrocchiazoppi e gli altri servono da contorno, ma è innegabile che il trio domina su tutti. Segnalo un giovane e quasi sconosciuto Elio Germano nei panni del Sorcio, tossico delatore

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Riccardo Scamarcio nei panni del Nazi, militante di destra, su cui comunque Placido sii prende non poche licenze narrative è un freddo e spietato assassino. Il personaggio della prostituta Cinzia, detta Patrizia, donna del Dandy è anche questo ben delineato, con luci e ombre. Segnalo una sensuale e innocente Jasmine Trinca, la Roberta del Freddo. Un film cupo, duro, che non parteggia certo per i criminali, come certa stampa a scritto, ma ne mostra la follia e la mancanza di autoconservazione, poichè tutti tendono all'autodistruzione.

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Placido si ritaglia una particina come padre del Freddo.
Finale spietato. dimenticavo uno Stefano Accorsi, ingenuo commisario Scialoia, che cerca di incastrare la banda, ma alla fine sarà anche lui sconfitto.
Muische molto belle, le location di Roma anche, in definitiva un film da rivalutare.