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INTERRUPTION regia di Giorgos Zois

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The Gaunt     7 / 10  22/04/2024 18:29:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'opera molto stratificata e concettuale di non facile digeribilità, un po' compiaciuta ma dal meccanismo non privo di fascino. Nella Grecia, patria del teatro, c'è una rappresentazione postmoderna dell'Orestea di Eschilo e ad un certo punto c'è un black out che interrompe la rappresentazione ed entra il gioco il coro che si pone nei confronti del pubblico in un ruolo centrale decisivi di medium con gli spettatori, dirigendo e guidando la rappresentazione con la collaborazioni di alcuni spettatori del pubblico. Aldilà degli astanti presenti sul palco il pubblico è una massa indistinta e distante, che applaude meccanicamente ed incapace di una coscienza critica. Da un certo punto di vista il coro non smuove una coscienza collettiva. Il pubblico rimane sostanzialmente passivo ed inconsapevole del cortocircuito avvenuto fra realtà e finzione. Chiamato a votare sulla colpevolezza di Oreste, risponde con alzata di mano come se fosse un sondaggio. Il teatro visto con la lente cinematografica. Un teatro sperimentale di ricerca ma probabilmente fine a se stesso (gli attori rinchiusi in un cubo trasparente) quasi a marcare una distanza ormai incolmabile che il coro cerca di ricucire. Ammetto che non è di facile lettura, la recitazione è volutamente monocorde e straniante, però, come detto, il meccanismo è interessante e pone delle riflessioni e letture non banali.