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LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI regia di Nanni Loy

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  06/10/2006 21:26:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Tedesco, la tieni la moglie?" - "Ja, und wir haben zwei kinder".
E' attraverso questo breve linguaggio tra due identità diverse che il film di Loy inserisce una morale Rosseliniana tipo "nessun preconcetto degli uni contro gli altri, semplicemente la rievocazione di una realtà storico-popolare di grande orgoglio e lealtà"-
Un film, per inciso, bellissimo, sviluppato attraverso quell'arco temporale del titolo, dove si incontra di tutto, i partigiani e i ragazzini di un riformatorio, un'intera città fiera, capace di riconoscersi ancora fra le altre, di straordinaria dignità popolare: un bel divario culturale e storico con la città di oggi che aggredisce e minaccia i poliziotti di quartiere...
Il realismo di Loy è affine per certi versi a quello di Pasolini, anche se nel corso della sua carriera piuttosto altinelante è difficile immaginare due autori piu' diversi.
Non c'è agiografia, soltanto un esemplare affresco di un paese ancora capace di alzare il capo e combattere per difendere se stesso.
Prima dell'inesorabile (e purtroppo, temo, necrotico) fatalismo di questi ultimi decenni