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PADRE E FIGLIO regia di Aleksandr Sokurov

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elio91     8 / 10  03/07/2013 18:14:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"(i critici devono) fare attenzione a non proiettare i loro complessi sul film che non mostra niente altro che una relazione tenera e calorosa che trae spunto dalla letteratura europea e russa del XIX secolo"


E' demoralizzante leggere che a catalizzare soprattutto l'attenzione di critici e addetti dopo la presentazione a Cannes fu lo scorgere una presunta maliziosità omoerotica nel rapporto padre-figlio. Questi vengono anche pagati per interpretare film in questo modo!

Certo, "Padre e figlio" ha una strana aurea morbosa che resta soffusa, ma c'è. Perché narra di un rapporto genitoriale con figlio che non vuole separarsi, fa di tutto per restare saldato. Come nel primo della trilogia non ancora compiuta, "Madre e figlio", Sokurov si focalizza su una sorta di simbiosi inscindibile ma anche ambigua- non nel senso sessuale padre/figlio, ma piuttosto pensando a chi è quell'uomo "adulto" per cui la fidanzata lascia il figlio...

Rispetto a "Madre e figlio" però questa ennesima grandissima prova d'autore del maestro russo ha una atmosfera più sognante, sospesa certo (come nella scena dell'asse tra i tetti) ma la cittadella accogliente in cui si muovono i personaggi misteriosi che spesso sembrano solo archetipi è antica ma confortevole. La luce calda non sembra essere quella della morte, padre e figlio sono entrambi giovanissimi, ma può anche risultare asfissiante.
Bellissima la scena finale.
C'è poco altro da dire, è un opera che esprime tantissimo in modo potente come solo Sokurov sa fare. Munirsi però di santa pazienza: cinema russo, meno di un'ora e mezza ma la pesantezza è palpabilissima.