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IO SONO TEMPESTA regia di Daniele Luchetti

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axel90     5 / 10  13/01/2019 15:51:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Giallini è la colonna portante, imprescindibile e istrionico, ora come ora non immagino nessuno in Italia che sappia rappresentare questo tipo di uomo di classe agiata, tagliente nel modo di parlare, a metà tra il posato e lo scurrile senza diventare mai ripetitivo.
Il suo Numa Tempesta è il personaggio "piacione" a tutti gli effetti: egoista, arrogante, sbruffone, doppiogiochista, corrotto, ha un complesso di inferiorità nei confronti del padre ma non si riesce a provare dispiacere per lui, anzi.
Qui tutto è giocato tra il contrasto degli eccessi di Numa e le vie cittadine invase quasi unicamente da compagnie di povere che vagano senza meta. Luchetti arriva ad una commistione tra realismo e favolistico, tra la parodia (palese l'ispirazione nei confronti di un membro della classe dirigente che ha dovuto partecipare a servizi sociali) e la commedia sofisticata, azzarderei con riminiscenze di commedia all'italiana.
Poi a trovate anche geniali (le escort psicologhe, l'albergo simile ad una stanza dei giochi, la scena dei pigiama) si fiacca di fronte a momenti insulsi. Il film sembra sfilacciato, non ha una direzione, un canovaccio. I suoi intenti rimangono mascherati di fronte ai raggiri, alla consolidazione di Numa con i poveri del servizio sociale e il loro coinvolgimento nelle sue truffe. Sembra di assistere ad un affresco raffazzonato della moderna società italiana, giocato sulla carta vincente dei personaggi buffi, eterei, presi di pari passo da una fiaba e buttati nel contesto realistico, ma molto spesso sembra mancare la sostanza, lo sguardo sulla realtà come satira contemporanea. Non riesce ad andare oltre la semplice commedia da botteghino, ambendo a diventare qualcosa di più ma non riuscendoci.