caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

AFRICA ADDIO regia di Gualtiero Jacopetti, Franco E. Prosperi

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Nikilo     6½ / 10  17/08/2010 17:07:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Netto miglioramento su tutti i fronti rispetto a Mondo Cane. Cominciando dall'inizio, molto più pacato e non necessariamente provocatorio, come tanto mi è sembrato quello del primo mondo movie. Anche se, il modus operandi di Jacopetti si fa di nuovo sentire, parte sempre con delle premesse, e poi non so come, le riesce a smontare auto-contraddicendosi volta per volta.
Africa addio affronta il tema della decolonizzazione, un po' a modo suo, da una parte si accanisce contro una nuova Africa più violenta, più incivile, e assolutamente abbandonata a se stessa, e dall'altra rievoca i tempi andati, quando il colonialismo europeo conduceva le redini di un intero continente, quasi facendo vedere che prima con il colonialismo le cose erano migliori...Vabbè, della serie si stava meglio quando si stava peggio. Tolto questo aspetto che ho trovato parecchio fastidioso, il film di Jacopetti si diversifica dagli altri documentari dell'epoca, prendendo in esame un'Africa a molti sconosciuta, mettendola a spoglio dai soliti clichè comuni: l'Africa povera ( solo il Sud Africa possiede un quantitativo minerario stratosferico ), i bambini sottonutriti con il pancione gonfio, i neri superdotati etc...Mettendo in luce e allo scoperto un'Africa molto diversa, da quella che ci si sarebbe aspettati, dilaniata da continue guerre di territorio, massacri a iosa ( Zanzibar ad esempio ), e un continuo ed irrefrenabile desiderio di sangue.
"Per chi oggi in Africa spargendo false promesse, fomenta un nuovo razzismo africano. E per chi abbandonando in fretta e furia l'Africa a se stessa, nel falso pudore del colonialismo antico, ne autorizza uno nuovo che dilaga nella miseria e nel sangue."cit.
Su tutte questa può essere una delle citazioni del film più esaustive, che riassume l'intera essenza della pellicola.
Per Jacopetti il continente africano è morto, sì, in virtù del fatto, che subito dopo il processo di decolonizzazione, tutto il marciume che poteva nascere da una popolazione senza regole, incivile, è venuto immediatamente a galla, e se prima si stava peggio ( questo lo aggiungo io visto che a quanto pare a Jacopetti, mancano soltanto più di 400 anni di storia, perchè altrimenti avrebbe evitato di affrontare in tale maniera l'argomento in questione) ora è davvero un inferno, ma il dilemma fondamentale è che tutto ciò è solo una conseguenza diretta del vicino passato. E anche su questo punto mi sembra giusto fare una piccola precisazione di carattere storico, inizialmente il colonialismo in Africa, non era prettamente imperialistico e di sfruttamento, bensì era di tipo commerciale, le varie nazioni europee ( Francia, Gran Bretagna, Provincie Unite e Portogallo ) si erano limitati a edificare delle colonie marittime adibite al commercio, tali "empori" avevano la funzione di punti di raccolta di tutti i prodotti e materiali provenienti dal continente africano. Dal 1800 in poi la situazione, è mutata terribilmente, il colonialismo si è trasformato in imperialismo, e il commercio in sfruttamento, perciò dire che prima del processo di decolonizzazione le cose lì andavano rose e fiori non mi sembra proprio. E' comunque vero che il continente africano è morto, l'unico errore di Jacopetti è proprio quello di aver identificato tale punto con la fine del colonialismo europeo, mentre invece se proprio bisognava fare i precisi, il continente africano muore con l'inizio dell' espansionismo coloniale imperialistico dell'800.
Accantonando questa piccola riflessione storica, Jacopetti riesce a mostrare il volto di un'Africa violenta, dove il razzismo precedente è stato sostituito con un'altra forma di razzismo, la violenza è stata sostituita con dell'altra violenza e così via, in un lungo ed interminabile ciclo di odio.
Alla fine, tirando le somme, il vero problema, l'unico animale veramente pericolo e nocivo è l'UOMO sia questo di carnagione chiara, sia questo di carnagione scura.

"L'uomo il più nocivo degli animali è passato di qui!"cit.
KOMMANDOARDITI  17/08/2010 19:03:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella recensione, Nikilo, intelligente ed approfondita !
Soprattutto sei riuscito ad evidenziare l'importanza di questa opera (al di là delle opinioni sui modi ed i contenuti) in quanto documento fondamentale su un Continente a noi sconosciuto : l'Africa pre-fame, pre-guerre, pre-Aids e pre-caos che è esistita sino all'inizio degli anni '60. Un'Africa diversissima da come noi oggi la inquadriamo (la terra affamata e minata dalle malattie) e che in un certo senso era anche messa un po' meglio (pur trovandosi sotto il giogo coloniale delle varie Nazioni europee).
Hai scritto tutto quello che c'era da scrivere e le riflessioni finali, oltre ad evitare coraggiosamente le solite banali ovvietà, sono totalmente condivisibili.
Complimenti !


P.S. : A me hanno fatto molto ridere quegli auto-eletti ed improvvisati capi-popolo africani che tentavano maldestramente di scimmiottare i vari dittatori del passato. Ce n'era uno, spassosissimo, che gesticolava e si atteggiava proprio come Mussolini...!!! :-D
Nikilo  18/08/2010 02:40:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio! Come ti avevo detto, mi sembrava più che doveroso, elaborarla al meglio. Comunque dai, alla fine come avrai notato non ho voluto stroncarlo visto e considerato che di spunti interessanti ce n'erano. Comunque ancora grazie!

Sì, sì ci ho fatto caso anch'io!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
KOMMANDOARDITI  18/08/2010 11:50:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Vitichindo  02/12/2014 18:15:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non che prima della colonizzazione i negri fossero propriamente pacifici e carini (fatta eccezione, forse, per i pigmei, i boshimani e gli ottentotti): la le guerre tribali e territoriani sono sempre state all'ordine del giorno... perdiana, da chissà quanto tempo, in oltre razzisto lo sono sempre stati, non dimentichiamo le feroci discriminazioni (che a volte sfociano in genocidi veri e propri) tribali ede etniche che li affliggono e soprattutto la la schiavitù non è mai cessata (secondo te chi procurava ai mercanti arabi e agli armatori ebrei gli schiavi che poi commerciavano nel nuovo mondo?)