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ULTIMATUM ALLA TERRA (1951) regia di Robert Wise

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ULTRAVIOLENCE78     7 / 10  20/08/2008 21:58:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi ha mai entusiasmato questa pellicola d'epoca di fantascienza (tratta dal romanzo "Addio al padrone"). Le intenzioni sono più che valide: mostrare, attraverso lo sguardo "alieno" di chi è "super partes", l'insensatezza delle miserande azioni dell'uomo, da sempre follemente ossessionato dall'assatanamento di potere e dalla difesa di territori di cui si sente -abusivamente- il "padrone", con la conseguenza di assurdi e ineffabili conflitti. La pazzia e l'ottusita umana non hanno confini, e quando giungono a minacciare la quiete e la pace di popolazioni extraterrestri, rappresentative di uomini che in quanto hanno superato se stessi sono finalmente addivenuti all'armonia e alla concordia, devono essere assolutamente fermate: anche al prezzo della vita dell'intera umanità "terrestre". Ciò che mi ha lasciato perplesso, e anche un pò deluso, è stato il finale in cui Wise indulge -a mio avviso- in un buonismo ad effetto che lascia presagire un remoto quanto improbabile scenario di pace.
Salvo qualche sconfinamento retorico (non nuovo nel cinema di Wise), il film è costruito e diretto in maniera semplice e sobria, facendo emergere efficacemente il monito e il messaggio che che ne sono alla base.
Memorabile la sequenza iniziale dell'atterraggio; meno indimenticabile, invece, il modo in cui è stato figurativamente concepito l'automa. Storica la formula con cui quest'ultimo, in procinto di annientare il genere umano, viene tempestivamente arrestato: "Klaatu barada nikto".