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L'ANGELO AZZURRO regia di Josef von Sternberg

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steven23     10 / 10  12/04/2014 21:00:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Presenti SPOILER

Film semplicemente pazzesco!
"L'angelo azzurro", un nome del tutto innocuo per un locale cittadino di varietà ma, allo stesso tempo, l'inizio di una parabola discentente per uno stimato professore di un ginnasio; parabola che lo porterà non solo ad abbandonare un onorevole carriera nella stessa scuola, ma a privarsi di tutto, compresa la sua dignità d'uomo e la vita.
Tutto ha inizio quando il professor Rath scopre in possesso dei suoi studenti una cartolina raffigurante la provocante Lola Lola, cantante in un locale chiamato appunto "L'angelo azzurro". Mosso dall'intenzione di riportare i suoi alunni sulla retta via l'uomo vi si reca e incontra proprio Lola. I modi della ragazza uniti a un fascino indiscutibile fanno perdere la testa al povero professore, il quale assisterà compiaciuto a un suo spettacolo per poi passare la notte con lei.
Dopo quel giorno nulla sarà più come prima. La vita dell'uomo intraprende una spirale che lo porterà sempre più in basso: ridicolizzato dai suoi alunni e richiamato dal preside, Rath non troverà pace nemmeno dopo aver sposato Lola e rinunciato alla sua cattedra. Anzi, è proprio il matrimonio a calare la pietra tombale sulle residue speranze di vederlo rialzarsi. In breve il suo denaro si esaurisce e si vede costretto non solo a seguire la moglie nelle sue tournée, ma anche a unirsi agli spettacoli della compagnia nel ruolo di clown.
La ribellione arriverà solamente quando giungeranno nuovamente nella sua città natale, ma sarà troppo tardi.

Al di là della storia, decisamente ambiziosa per l'epoca, il film vanta una regia assolutamente eccezionale; Von Sternberg gioca magistralmente con luci e ombre, regala pochi ma essenziali movimenti di macchina ma, soprattutto, almeno un paio di scene davvero difficili da dimenticare. Tralasciando ovviamente l'intera parte finale; a memoria non ricordo di aver visto un altro film con un finale più tragico e cupo di questo. E' veramente una mazzata e colpisce in una maniera tale che nemmeno i migliori horror riescono a fare. Terribile.
Ottima anche la fotografia, così come ho trovato decisamente pertinenti le musiche.
Lascio per ultimi i personaggi e i rispettivi attori che li interpretano. Non dimenticando la cattiveria dell'organizzatore della compagnia (e dire che inizialmente pareva un'altra persona) viene naturale soffermarsi sui due protagonisti. Si parla giustamente della Dietrich e del film che l'ha lanciata nell'Olimpo del cinema, e in effetti lei è divina: incredibile quanto poco si percepisca la volgarità e la cattiveria che albergano nel suo personaggio, ma soprattutto l'indifferenza, la quale, in certi frangenti, è persino peggiore delle prime due. E in tutto questo riesce persino a sfoggiare qualche breve istante di dolcezza... a dir la verità quasi nulla, ma un pizzico c'è, specie nella prima parte della sua storia con Rath. In tutto questo mi ha ricordato molto Bette Davis in "Schiavo d'amore".
Emil Jannings, però, riesce a fare ancora meglio. La sua interpretazione è assolutamente clamorosa... è di una bravura imbarazzante. Come si può rimanere indifferenti mentre lo si vede mandare in pezzi la sua vita? Come si può non provare una forte compassione? La sua mancanza di reazione anche nei momenti più cupi è quasi irritante. E tutto ciò significa una sola cosa, che l'attore in questione ha fatto qualcosa di veramente importante.
E sul finale, dal momento in cui pronuncia quel celebre "Chicchiricchì" in avanti è disumano, e non solo per la sua reazione nei confronti di Lola. Non c'è più nessuna traccia di Rath in lui, c'è solo un involucro vuoto alla ricerca di un'identità e di un passato oramai sepolti sotto vergogna e umiliazione. Li cercherà invano tornando alla vecchia scuola e sedendosi su quella che, un tempo, era stata la sua cattedra.
Morirà aggrappato ad essa, in quasi totale solitudine, con la camera a staccare lentamente mentre in sottofondo udiamo dei rintocchi di campane.
Poi solo il buio!