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L'ESTATE DI KIKUJIRO regia di Takeshi Kitano

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elio91     9 / 10  15/01/2013 23:49:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Facile e praticamente banale è la struttura di questo road movie abusato nella storia del cinema: viaggio della maturità di un bambino e un adulto, un figlio e un "padre" a suo modo.
Finisce qui il "già visto", ovvero non appena Kitano stravolge tutto il resto.
L'estate di Kikujiro a partire dal titolo è un film che in verità nasconde molto più di quanto mostri, comunque non poco. Kikujiro non è il bambino. Eppure l'estate è anche la sua.
E non sono d'accordo con chi parla di film poetico, dolce, rilassato soprattutto. Lo è solo in superficie e rispetto alla filmografia di Kitano manca la violenza.
Ma scavando a fondo, osservando meglio allora si nota come sia molto più commovente che divertente nascondere la tragedia attraverso la risata, il sogno, i giochi. Fa solo capolino la tragedia del quotidiano ma fa malissimo se ci rifletti. Non puoi proprio fare a meno di essere emozionato dal finale cosi positivo ma anche commosso perché lo sguardo di Kitano regista sul Kitano attore ce lo mostra dapprima sorridente, ma appena il bambino si volta il suo volto trasmette tanta tristezza.
Aspetta un'altra estate che non ci sarà mai. Ma magari illudersi è meglio, anzi leviamo il ma... la vita è brutta e crudele nei confronti dei più deboli, rappresentati magnificamente e con pennellate d'artista da Kitano: perché non evadere o almeno provarci?
Aspettando un'altra estate e portando nel cuore quella appena passata.