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MY FRIEND DAHMER regia di Marc Meyers

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  12/03/2018 11:19:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Biopic su Jeffrey Dahmer prima che diventi per tutti il famigerato "Mostro di Milwaukee", autore tra il '78 e il '91 di almeno 17 tremendi omicidi.
Si astengano gli affamati di situazioni truculente o tensive, nessun episodio violento è presente in questo film chiuso poco prima che Dahmer uccida per la prima volta. In questo lavoro viene messa in luce l'evoluzione di un ragazzo ancora adolescente e profondamente alienato a causa di disturbi psicologici regolarmente ignorati da un contesto sociale indifferente e inadeguato. Madre schizzata (grande Anne Heche), un padre distratto e istituzioni -a partire da quella scolastica- assenti, una sessualità in divenire non allineata con la maggior parte dei coetanei per un disagio che cresce a dismisura di giorno in giorno. Tuttavia non vi è alcun tentativo da parte degli autori di cedere alla comprensione, tanto meno si offrono giudizi lapidari, trattasi invece di cronaca lineare, asciutta ed incisiva, un percorso di formazione in negativo atto alla creazione del male.
Le relazioni con i coetanei sono malsane, improntate su comportamenti da buffone di corte tramite i quali il giovane Jeffrey rivendica forse un esibizionismo latente o semplicemente la necessità di sentirsi accettato e quindi considerato alla stregua degli altri; non è un caso che in alcuni momenti sembra di essere in una teen comedy venata da discreti dosi umoristiche, ovviamente rimosse nel momento in cui ci si ricorda chi è stato il Dahmer post adolescenza, ovvero un serial killer dal modus operandi altamente spietato e crudele.
Banditi i sensazionalismi resta la fredda cronaca tratta da una graphic novel firmata dall'ex compagno di scuola John Backderf, uno dei pochi capaci a riuscire ad instaurare un rapporto seppur superficiale con lo stralunato individuo, interpretato molto bene da Ross Lynch.