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ORE 15:17 - ATTACCO AL TRENO regia di Clint Eastwood

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JOKER1926     6½ / 10  26/02/2018 20:40:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Ore 15:17 - attacco al treno" è la nuova fatica del grandissimo e secolare Eastwood. Quando ci si imbatte con questa regia c'è da aspettarsi sempre molto. Clint Eastwood rappresenta , in ambito cinematografico, un sublime compromesso fra tecnica registica e contenuto; parliamo di una regia di alto livello stilistico e di coerenza, fra svariati pregi e qualche inesorabile difetto.

La nuova produzione del 2018 tratta un tema scottante e drammatico, purtroppo, le nuove generazioni e i nuovi anni del nuovo millennio sono scanditi dalla tragicità del terrorismo. Il tema del film riguarda proprio le seguenti dinamiche. Eastwood narra, a suo modo, le vicende di un gruppo di ragazzi americani , protagonisti di aver sventato un attacco su un treno. L'argomento è sicuramente nobile ed emerge la curiosità dello spettatore.

Eastwood nel frangente non si dedica esclusivamente alla mera rappresentazione dell'azione e del terrore, "Ore 15:17 – attacco al treno", è costruito su una struttura alternativa, forse non geniale ma sicuramente apprezzabile.
Insomma il film illustra, sorprendentemente, le vite dei personaggi (la cosa parte dall'infanzia degli stessi ragazzi) e solo nell'ultima parte il film si avvicina al disegno del titolo.

Cosa viene fuori?

Un film insolito che non risponde ai canoni classici del regista, i ritmi non possono non esser diversi e dunque meno incalzanti. Il prodotto americano quindi gioca, a suo modo, più sulla psicologia dei ragazzi che sulla cruenta azione. Notiamo una certa maestria (lapalissiana) di Eastwood e anche una certa (insolita) sensibilità /delicatezza.

"Ore 15:17 – attacco al treno" risulta essere, sotto tutti i punti di vista, un film diverso. Molti spettatori, però, potrebbero non apprezzare la cosa. Il Cinema è legittimamente, un fenomeno di massima soggettività.
L'unica cosa che non convince, forse in maniera quasi oggettiva, è quella ricerca della retorica di patriottismo tanta cara alla regia. Alcune cose nel finale hanno il sapore di sfrenato americanismo. Eastwood, su queste cose, gode piacevolmente.