williamdollace 8 / 10 01/05/2020 13:34:54 » Rispondi Intelligentemente pirotecnico e serrato, come Aaron Sorkin sa fare, qui anche alla regia, di una mano di opportunità prese al volo, d'azzardo calcolato attorno ai tavoli da poker, imponendo un ritmo a un rituale, imponenza a volti circostanziali che diventano vite umane, che spezzano o che sono pronte a essere spezzate, come quella di Molly Bloom, dall'umanità fino alla sua all'ortopedia finanziaria
"A me non piace giocare a poker. A me piace distruggere vite".