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TONYA regia di Craig Gillespie

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marcogiannelli     8 / 10  20/09/2018 17:10:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un grandissimo film tratto da una storia vera ed abbastanza nota, che dopo quasi 25 anni è stata giustamente riportata alla luce.
Tonya è una ragazza rurale, un maschiacchio, una che va a caccia, ripara automobili, taglia la legna e manda a quel paese qualsiasi cosa. Nonostante questo Tonya fa pattinaggio artistico, lo sport delle ragazze leggere, lo sport della grazia e della classe. Ma lei ha del talento da vendere, da bambina è un vero e proprio prodigio. Ma è difficile che in questo sport una ragazza così "diversa" possa essere apprezzata, dalla giuria così come dall'ambiente, deve fare qualcosa di straordinario per meritarselo.
Tonya resta soprattutto un film di rapporti umani, di soprusi, di dolore, ma soprattutto sulla ricerca della perfezione sportiva. E nel pattinaggio artistico la perfezione può essere rappresentata dal triplo axel, un salto impossibile che la Harding fu la prima (di tre atlete in totale fino ad oggi) americana a completare. E' il mondo dei "piccoli" sport, quel mondo dove anche se arrivi quarto alle Olimpiadi non sei nessuno ma, anzi, devi andare a fare il cameriere in uno squallido pub. Sono sport che vivono quasi soltanto per quell'appuntamento, le Olimpiadi.
Veniamo ai personaggi.
Tonya è interpretata da Margot Robbie. Mi soffermo un attimo su questo: a vedere le due (attrice e Tonya della realtà) si potrebbe dire che le due non siano proprio due gocce d'acqua, anzi, mentre la Harding era un maschione che fingeva per la competizione di esser donna aggraziata, la Robbie non diventa brutta nemmeno con tutto il trucco usato per il film. Ma sono sicuro che il regista l'abbia voluta, oltre che per il riscontro mediatico che suscita la bella attrice, anche perché recita in una maniera spaventosa in questo film. Momento topico è quello pre ultima gara davanti allo specchio, in cui tutto il film, tutto quello che le è successo, ci passa davanti e si vede nel suo volto, con quel sorriso mai vero.
La madre di Tonya, LaVona è violenta, sboccata, frigida, autoritaria. Sembra che le voglia bene perché si fa il **** e i pochi soldi che guadagna li usa per pagare il pattinaggio a Tonya, ma poi sembra che in realtà lo faccia per se stessa. Ad un certo punto sembra che voglia dirle che le vuole bene, che è fiera di lei, addirittura la abbraccia. Ma Tonya scopre che vuole solo farle dire la verità, incastrarla. Allison Janney in tutto ciò è magnifica, l'Oscar meritatissimo.
Bravissimi anche Sebastian Stan nella parte di Jeff Gillooly e Paul Walter Hauser nella parte del personaggio più grottesco di tutti, ma bisogna non dimenticare anche l'allenatrice di Tonya, forse l'unico personaggio umano in mezzo a una serie di mostri
Regia superlativa, specie nel ricreare in un modo quasi mimetico il mondo delle esibizioni in gara. E un modo di narrare che migliore non si poteva scegliere, con quel mix tra interviste e racconto per immagini, ovviamente tutto è possibile grazie ad un grandissimo montaggio.
Molto incisive anche le pennellate contro i media, ad esempio in quella scena dei furgoni delle tv che se ne vanno perchè ormai Tonya fa poca notizia, O.J. Simpson l'ha già soppiantata...