Jolly Roger 7½ / 10 03/09/2022 13:28:44 » Rispondi Sono consapevole del fatto che il mio voto è alto. Tuttavia, ci sono cose che meritano di essere premiate. Innanzitutto, l'originalità. L'idea di base, quella di un uomo che si riconosce portatore di morte, perché qualsiasi creatura gli si avvicini muore, è una cosa mai vista prima. Ormai nel cinema horror - thriller - fantascienza è stato fatto un po' di tutto…e spesso vediamo le stesse idee, le stesse trame, riproposte con qualche variante. Questa idea invece non mi pare sia mai stata sviluppata prima. Il film spazia tra generi diversi e questa idea di fondo, davvero bizzarra ed incredibile, è comunque sviluppata in modo credibile: i comportamenti dei protagonisti, così come le varie situazioni che si creano attorno, non fanno una piega, sono realistiche. Le interpretazioni reggono, così come la regia è ottima nell'accompagnarci per mano nel corso della seconda parte, facendoci sfiorare il finale con alcuni elementi, ma senza renderlo intuibile e quindi mantenendo alto il livello di attenzione e di suspense.
Non tutto viene spiegato, anzi! Non si sa niente nulla dell'evento che ha provocato la condizione dei due protagonisti. E' possibile dare a tutto ciò qualche spiegazione di tipo soprannaturale, sicuramente anche un po' metaforico. Come se questo evento, quella scarica di energia, avesse sospeso entrambi i protagonisti in una sorta di limbo. Una specie di Purgatorio. Come se fossero stati catapultati fuori dalle loro vite (infatti non ricordano nulla del passato), sono anime perse che albergano in corpi al confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, in un limbo che lascia riaffiorare soltanto quei ricordi a loro necessari per affrontare il loro passato, alla ricerca di una doppia redenzione. Per lei, la redenzione consiste nella capacità di affrontare il dolore della scomparsa della sorella, sapendo ora quello che le è realmente successo. Inoltre, la capacità di guardare all'assassino della sorella in modo diverso, riconoscendogli, forse un giorno, il perdono. Sicuramente l'acquisizione di una voglia di vivere che non la porterà mai più vicina al suicidio. Per lui, la redenzione è molto più elevata. Egli si rende conto di essere stato un mostro e prova disgusto di ciò (vomita, quando ne acquisisce consapevolezza). E termina la sua vita nell'unico modo possibile, uccidendosi, al fine di non uccidere altre persone. Si uccide dopo aver consegnato la ragazza all'ospedale, salvandole quindi la vita, e mentre lei viene portata via si uccide prima che sia lontana e quindi prima che altre persone attorno a lui muoiano. In questo doppio gesto, di salvare una vita che nella sua vita precedente avrebbe invece preso, e di sacrificarsi per gli altri, c'è la sua redenzione.